La pensione di reversibilità non è solo quella che spetta al coniuge in caso di decesso del titolare. Non tutti sanno che potrebbe essere un diritto dei nipoti minori e non autosufficienti in alcune ipotesi espressamente previste. Il riferimento è alla Circolare n. 185/2015 Inps.

Nipote minore: quando si intende a carico dei nonni ai fini della reversibilità

Possono essere considerati minori a carico anche quelli non formalmente affidati. In tal caso si configura il diritto al trattamento ai superstiti:

  • fino a 21 o 26 anni per i nipoti studenti, minori di età alla data della morte dell’ascendente;
  • senza vincoli temporali o scadenze per i nipoti minori diventati inabili tra il decesso del dante causa e il compimento della maggiore età.

Il nipote, per avere diritto alla reversibilità, non dovrà essere necessariamente orfano.

Se anche i genitori sono vivi ma non possono provvedere al mantenimento del figlio, questo potrà essere considerato a carico dei nonni.

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Possono essere considerati senza reddito anche i genitori che hanno una casa di proprietà perché quest’ultima costituisce un reddito virtuale e non effettivo. Se invece svolgono un’attività autonoma, anche se in perdita, non possono essere considerati privi di reddito. Una volta acquisito, il diritto acquisito alla pensione di reversibilità in favore del nipote minore vivente a carico dell’ascendente non viene revocato né sospeso nel momento in cui, in un momento successivo al decesso del dante causa, il genitore riprenda l’attività lavorativa o diventi titolare di redditi che gli darebbero modo di mantenere il figlio.

Per approfondire la materia potete trovare riferimenti legislativi tramite: l’art. 22, legge 21 luglio 1965, n. 903, l’art. 1 c. 42 della L. 335/1995, le circolari Inps n.

213 del 18 dicembre 2000 e n. 132 del 7 dicembre 2007.