“Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti, perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare. Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica“, affermava Huang Po. Il concetto di vuoto, in effetti, si rivela essere spesso relativo. Ciò che manca ad una persona, infatti, non manca necessariamente ad un’altra e viceversa.

Se tutto questo non bastasse è possibile anche cercare di trovare una soluzione per coprire questo vuoto. Un modus operandi, quest’ultimo, che sperano di poter attuare molti lavoratori prossimi alla pensione, ma a cui mancano dei contributi.

Come comportarsi in tale circostanza? Ecco come funziona.

Pensione, è possibile recuperare gli anni mancanti grazie ai contributi volontari? Ecco come funziona

Per poter andare in pensione è necessario essere in possesso di determinati requisiti sia dal punto di vista anagrafico che dei contributi maturati. Proprio soffermandosi su quest’ultimi sono in tanti a chiedersi se e come sia possibile recuperare quelli mancanti. Ebbene, a tal proposito è bene sapere che la normativa vigente offre la possibilità di recuperare gli anni in cui non si è lavorato grazie al versamento volontario dei contributi.

Per poter beneficiare di tale opportunità, così come si legge sul sito dell’Inps, il lavoratore deve dimostrare di avere almeno cinque anni di contributi a prescindere dalla collocazione temporale dei contributi versati o almeno tre anni di contributi nei cinque anni antecedenti la data di presentazione della richiesta. È necessario, inoltre, aver posto fine al rapporto di lavoro. Entrando nei dettagli, sempre in base a quanto si evince dal sito del’istituto di previdenza, i contributi volontari sono utili a coprire i periodi durante i quali il soggetto interessato:

  • non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
  • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
  • ha un contratto part – time orizzontale o verticale.

In particolare possono chiedere l’autorizzazione all’Inps per il versamento dei contributi volontari:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
  • i lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità)”.