Pensione anticipata Opzione donna prorogata anche per il 2019 con i seguenti requisiti: 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni di età per le lavoratrici autonome con 35 anni di contributi versati. Entrambi i requisiti devono essere stati maturati al 31 dicembre 2018. Questa misura, anche se anticipata l’età pensionabile, è molto penalizzante e comporta una decurtazione consistente dell’assegno pensionistico. Molte le donne che si sono pentite di questa scelta, infatti, una lettrice ci chiede se può rinunciare alla pensione anticipata e ritornare al suo lavoro.

Analizziamo il quesito della nostra lettrice e cosa prevede la normativa.

Rinunciare all’Opzione donna

Sono una ex collaboratrice scolastica, andata in pensione per motivi familiari con opzione donna con circa 37 anni di contributi. Ho 63 anni e percepisco 780.00 circa al mese. Chiedo se possibile ritornare al mio ex lavoro, ho un’invalidità del 67%. Cordiali saluti.

La scelta di pensione anticipata Opzione donna è irreversibile. Chi decide di optare per questa misura non può tornare più indietro. Purtroppo, questa è una misura penalizzante e decurta l’assegno pensionistico di circa il 30%. La decurtazione dell’assegno dipende molto dalla carriera lavorativa che il lavoratore ha svolto. Inoltre, nel requisito contributivo richiesto di 35 anni non vanno compresi i contributi figurativi di malattia e di indennità di disoccupazione Naspi.

Quindi, lei non può più tornare al suo posto di lavoro rinunciando alla pensione Opzione donna che le ha permesso di anticipare l’età pensionistica.