Donne in pensione prima se fanno figli. E’ questa la via maestra che il Governo Meloni intende intraprendere nell’ambito della riforma pensioni 2024 per risollevare l’indice di natalità in Italia. Problema che comincia a farsi sentire e che rischia di minare la tenuta del sistema pensionistico.

Come noto, il nostro Paese è afflitto da un indice di denatalità fra i più alti in Europa. Facciamo sempre meno figli e questo costituisce un problema grave, non solo per le pensioni. Del resto, senza giovani lavoratori, chi sosterrà le rendite future?

Pensione donne: chi va in pensione prima e chi no

Così, all’indomani dell’incontro fra Governo e sindacati per discutere della riforma pensioni 2024 è emersa, fra le altre cose, l’intenzione di estendere i 4 mesi di anticipo per ogni figlio (già previsti dalla riforma Dini solo per chi è nel contributivo pieno) a tutte le forme pensionistiche per le donne.

Un messaggio chiaro che la dice tutta su come saranno strutturate le pensioni nei prossimi anni. E soprattutto sul fatto che Opzione Donna non dovrebbe subire più modifiche, nonostante le lavoratrici abbiano protestato contro le recenti restrizioni introdotte. La deroga potrebbe infatti essere arrivata al capolinea e dal prossimo anno sparire e, insieme a Quota 103, confluire in Ape Sociale. Secondo il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri

Il Governo ha messo sul tavolo una prima intenzione di modificare la norma su Opzione Donna. Ma non ha spiegato se sarà una ulteriore modifica o il ripristino della forma precedente all’ultima Legge di Bilancio”.

A conti fatti, comunque, 4 mesi di anticipo equivarrebbero a 700 milioni di spesa in più. Non tanto se si pensa ai risparmi di spesa che arriveranno quest’anno dalle restrizioni di Opzione Donna. Sono, comunque, in corso valutazioni tra tecnici del Lavoro e Mef.

Un esempio pratico

Così dal prossimo anno le lavoratrici con figli potranno andare in pensione prima.

Se ad esempio, Anna ha un figlio potrà ottenere uno sconto sull’età pensionabile di 4 mesi rispetto a Chiara che non ne ha. Se ne avesse due o più di due lo sconto aumenterebbe in proporzione, fino a un massimo di 12 mesi.

Lo scopo della riforma – secondo Elvira Calderone, ministro del Lavoro – sarebbe quello di estendere a tutte le forme pensionistiche la misura già in vigore per le pensioni di vecchiaia delle lavoratrici col sistema contributivo puro.

Il nuovo meccanismo dovrebbe riguardare anche le pensioni liquidabili ancora parzialmente con il sistema retributivo. Quindi si andrebbe ad abbracciare anche le pensioni anticipate, come Opzione Donna, e Ape Sociale. Due deroghe che già oggi prevedono degli sconti per le lavoratrici. Nel primo caso fino a due anni sull’età pensionabile con due o più figli. Nel secondo caso lo sconto è di 12 mesi di contributi per ogni figlio con un massimo di 24.