Una misura particolare offerta dal sistema previdenziale e assistenziale italiano a determinati contribuenti è, senza dubbio, l’Assegno Sociale. Questa misura è destinata a coloro che non hanno maturato il diritto a una propria pensione e presentano condizioni reddituali tali da necessitare sostegno.

La prestazione, collegata ai redditi e a eventuali altri adempimenti richiesti ai contribuenti, prevede scadenze importanti: una è già trascorsa il 29 febbraio scorso, mentre un’altra è prevista per il 30 giugno prossimo. Di seguito, spieghiamo di cosa si tratta e quali passi devono seguire i pensionati.

“Buongiorno, mi chiamo Rosa e sono una titolare di Assegno Sociale. Ho provveduto a febbraio a presentare il Modello RED sia per la campagna RED 2023 che il sollecito 2022. Adesso però mi arriva un’altra comunicazione da parte dell’INPS perché vogliono un altro modello. Ma non ho capito di cosa si tratta. So solo che dovrei adempiere entro il 30 giugno 2024. Mi sapete dire se riguarda il Modello RED che ho già presentato o se c’è qualcosa di nuovo? Sono confusa perché credevo di aver adempiuto al mio obbligo.”

Pensione senza contributi, l’Assegno sociale ok, ma entro il 30 giugno bisogna rispondere all’INPS

Il Modello RED rappresenta quella comunicazione reddituale alla quale sono obbligati i titolari di prestazioni INPS legate ai redditi del beneficiario e del suo nucleo familiare. Come ci informa la nostra lettrice, il termine per la campagna 2023 è scaduto il 29 febbraio.

Di fatto, tutti coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi devono comunque sottoporre annualmente la loro comunicazione reddituale all’INPS, affinché l’Istituto possa determinare l’ammontare della prestazione spettante, data la sua connessione con i redditi. Questo obbligo riguarda anche coloro che, pur presentando la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, dispongono di ulteriori redditi non inclusi nel 730 o nel modello Redditi PF.

Si configura, dunque, come uno degli adempimenti principali per i contribuenti in tali condizioni.

Sono tenuti alla presentazione del modello non solo i titolari di Assegno Sociale e di prestazioni connesse alle invalidità, ma anche tutti i pensionati che ricevono una parte della loro pensione in base al reddito. Ciò include coloro che beneficiano di maggiorazioni sociali, integrazioni al trattamento minimo, la quattordicesima mensilità e via dicendo.

Comunicazioni obbligatorie all’INPS, ecco di cosa si tratta

Oltre alla comunicazione reddituale, numerosi pensionati ricevono l’invito a presentare il modello ACC.AS/PS. Infatti, come evidenziato nella comunicazione INPS citata dalla lettrice, i beneficiari di prestazioni assistenziali (tra cui l’Assegno Sociale, che è una prestazione assistenziale) sono obbligati, su base annuale, a inviare diverse dichiarazioni per continuare a ricevere la prestazione.

Queste dichiarazioni riguardano le circostanze che influenzano il mantenimento del diritto alla prestazione. Tra queste, il modello RED precedentemente menzionato gioca un ruolo cruciale. Tuttavia, anche l’altro modello è di fondamentale importanza, in particolare per chi riceve l’Assegno Sociale o l’Assegno Sociale sostitutivo per invalidità civile.

Questi soggetti sono tenuti a comunicare all’INPS, entro il prossimo 30 giugno e mediante autocertificazione, la loro effettiva residenza in Italia e, cosa ancora più importante, la loro eventuale condizione di ricovero gratuito presso strutture statali o convenzionate con lo Stato.

Assegno Sociale e altre prestazioni su cui grava l’obbligo di adempiere alle comunicazioni periodiche INPS

L’Assegno Sociale e le prestazioni per gli invalidi sono sostegni assistenziali concessi esclusivamente ai residenti in Italia, poiché non sono esportabili all’estero. Di conseguenza, chi si trasferisce all’estero non può più ricevere tali prestazioni, destinate dallo Stato a fornire supporto a chi si trova in condizioni di difficoltà.

Essendo queste prestazioni interamente a carico dello Stato, l’INPS può decidere di sospendere, ridurre o revocare il beneficio se il titolare viene ricoverato per più di 30 giorni in strutture che incidono sui conti pubblici, in modo da evitare un doppio onere finanziario per lo Stato.

In caso di ricovero, è necessario allegare alla comunicazione le certificazioni emesse dalla struttura ospedaliera, le quali attestano se la retta è totalmente o parzialmente a carico dello Stato. L’INPS, in base all’entità del contributo statale e alla parte residua a carico del cittadino, procederà al calcolo del trattamento spettante.

Come presentare i modelli RED e ACC.AS/PS all’INPS

Allo stesso modo del Modello RED, anche il Modello ACC.AS/PS è obbligatorio, soprattutto per i beneficiari dell’Assegno Sociale o di altre prestazioni di carattere assistenziale. Essenziale è anche la dichiarazione di residenza in Italia.

Infatti, chi non si dichiara e non adempie agli obblighi previsti rischia di perdere la prestazione. In assenza della documentazione necessaria, l’INPS può decidere di revocare il beneficio al soggetto interessato. Potendo anche richiedere la restituzione delle somme precedentemente percepite, generalmente a partire dal primo mese considerato nel periodo di riferimento della dichiarazione.

Come per il Modello RED, anche questa procedura è telematica. E’ possibile effettuarla da casa, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS per accedere all’area riservata del sito ufficiale dell’INPS. Le stesse credenziali permettono di gestire le pratiche anche tramite il Contact Center INPS. Per assistenza e invio delle comunicazioni, infine, è possibile rivolgersi ai Patronati o ai CAF.