La pensione è l’obiettivo di ogni lavoratore, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto, sia esso dipendente o autonomo, uomo o donna. Per questo motivo, ogni lavoratore versa i contributi, al fine di godere, quando sarà il momento, del premio rappresentato dalla pensione. Durante una lunga carriera lavorativa, come spesso richiesto ai contribuenti per poter andare in pensione, il cambio di attività lavorativa, il passaggio da un settore all’altro e perfino il cambio di gestione pensionistica sono all’ordine del giorno.

Per questo esistono strumenti come la ricongiunzione dei contributi e la totalizzazione, per riunificare presso una sola gestione i contributi versati in fondi previdenziali differenti.

A volte a pagamento, altre volte gratuitamente, un lavoratore può così raggruppare tutti i contributi per raggiungere il diritto alla pensione nella gestione a cui ha deciso di presentare domanda. In risposta a un nostro lettore, oggi analizziamo come si utilizza questo strumento.

“Buonasera, sto vedendo di riunificare tutti i contributi che ho versato durante la mia carriera. Ho cambiato spesso settore lavorativo e ho contributi versati in diverse casse previdenziali. Devo valutare il da farsi, magari con la ricongiunzione dei contributi. Però vorrei capire anche come funziona la totalizzazione, che mi dicono sia uno strumento gratuito. Di cosa si tratta? Potete aiutarmi?”

Pensione subito con la totalizzazione: ecco come sfruttare tutti i contributi al meglio

In effetti, la totalizzazione è uno strumento che può servire per unire in una sola gestione tutta la contribuzione versata in gestioni previdenziali diverse. Non tutti i contribuenti possono usarla, ma le possibilità non sono poche. Infatti, molti contribuenti, rientrando in questo meccanismo, possono raggiungere l’obiettivo della riunificazione dei contributi senza dover necessariamente spendere soldi come riscatto.

Come funziona la totalizzazione? Innanzitutto, va detto che la facoltà di totalizzare i contributi riguarda sia i lavoratori dipendenti che i lavoratori autonomi o liberi professionisti iscritti a diverse forme di assicurazione obbligatoria.

Possono sfruttare lo strumento gli iscritti a più forme previdenziali tra le seguenti:

  • Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • Gestioni sostitutive, esclusive ed esonerative dell’Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • Gestioni previdenziali per gli iscritti in albi o elenchi professionali;
  • Gestione Separata INPS;
  • Fondo di previdenza per il clero.

Le regole della pensione in regime di totalizzazione

Tra l’altro, con requisiti bloccati fino al 31 dicembre 2026, con la pensione in regime di totalizzazione, si può raggiungere il diritto al trattamento di vecchiaia ordinario con 66 anni di età, a prescindere dal genere, e con 20 anni di versamenti contributivi. In pratica, servono sempre i soliti 1.040 contributi settimanali necessari per la pensione di vecchiaia ordinaria, che però si centra per la generalità dei lavoratori a 67 anni di età.

Naturalmente, chi deve accedere alla pensione in regime di totalizzazione deve fare attenzione alla maturazione degli ulteriori requisiti eventualmente previsti dai singoli ordinamenti dove il diretto interessato ha versato contribuzione. Infatti, da fondo a fondo, molto cambia.

Totalizzare i contributi è possibile anche con l’estero

Sempre per la totalizzazione, che in questo caso si chiama internazionale, lo strumento si può usare anche per unificare i contributi versati negli Stati Esteri. Parliamo naturalmente dei Paesi della UE, ma anche di tutti gli Stati Esteri con cui l’Italia ha sottoscritto le cosiddette convenzioni bilaterali di sicurezza sociale.

Per la totalizzazione estera, l’unico requisito soggettivo necessario è quello della contribuzione minima, che deve essere stata versata in quell’apposito Stato, e che non può essere inferiore a 52 settimane.

Limiti e calcolo della pensione in regime di totalizzazione

La totalizzazione non può essere sfruttata da chi ha già presentato domanda ed ottenuto il via libera alla ricongiunzione. Inoltre, non si può sfruttare la totalizzazione dei periodi contributivi per i già titolari di pensione diretta erogata da uno dei fondi dove il diretto interessato ha versato contributi.

L’importo della pensione è determinato con il meccanismo pro quota, ovvero in base alle regole di ciascuna gestione.

A dire il vero, le pensioni vengono calcolate con le regole del sistema contributivo, a meno che il lavoratore interessato non abbia un’iscrizione antecedente il 1996 in una delle gestioni interessate e abbia raggiunto nella stessa gestione il diritto a una pensione autonoma. In questo caso, il calcolo della pensione è misto.