Quali novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 riguardanti le pensioni? Quota 100 sarà l’opzione sperimentale per i lavoratori privati e pubblici per tutto l’anno 2021.

Il Governo nella nuova Manovra valuta anche la proroga di Ape Social e di Opzione Donna.

Sul fronte delle rivalutazioni delle pensioni per l’anno 2021 sembra che non ci siano buone notizie visto che non ci potrebbe essere alcun aumento degli assegni previdenziali.

Nel frattempo, si attende per la fine del mese di novembre 2020 il Decreto del Ministero dell’Economia che fissa il tasso di rivalutazione provvisorio delle pensioni a partire dall’anno 2021.

Secondo gli ultimi dati ISTAT, il tasso di rivalutazione degli assegni previdenziali per il prossimo anno potrebbe essere pari allo 0,0%.

Pensioni 2021: novità Legge di Bilancio 2021

Per tutto l’anno 2021, fino al 31 dicembre 2021, è stata riconfermata Quota 100, ma per quanto riguarda le rivalutazioni dell’assegno previdenziale sembra che non ci siano interessanti novità.

Verso la fine del mese di novembre 2020 verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, il Decreto del MEF in cui verrà fissato il tasso di rivalutazione provvisorio per le pensioni 2021.

A quanto pare sembra che l’importo dell’assegno pensionistico non verrà rivalutato secondo i dati Istat riguardanti l’andamento dell’inflazione.

Pertanto, non ci sarà alcun aumento dell’importo dell’assegno previdenziale anno 2021.

Rivalutazione Pensioni: come funziona?

Anche i pensionati hanno diritto di beneficiare dell’incremento dell’importo dell’assegno previdenziale in base al costo della vita. Si tratta di una rivalutazione della pensione meglio conosciuto come perequazione.

Tenuto conto che il costo della vita è in continuo aumento e una pensione non può essere sempre la stessa, l’importo dell’assegno previdenziale deve essere adeguato al costo della vita.

Ciò significa che se oggi percepisco la pensione di un tot importo, tra venti anni potrei non essere più in grado di vivere con lo stesso ammontare.

Ecco perché è prevista la rivalutazione dell’assegno previdenziale ovvero l’adeguamento della pensione al costo della vita, all’inflazione o all’incremento dei prezzi dei beni.

È il Ministero dell’Economia e delle Finanze che decide di incrementare l’importo dell’assegno pensionistico in base all’indice FOI, ossia l’indice dei prezzi al consumo delle Famiglie di Operai e Impiegati.

Se l’indice FOI registra un aumento del 3% dei prezzi rispetto all’anno precedente, allora anche gli assegni previdenziali subiscono un incremento del 3%.

Per il corrente anno 2020 il Ministero ha stabilito una rivalutazione delle pensioni pari allo 0,4% e si ha diritto alla rivalutazione al 100% solo se la pensione non supera i 1.539 euro.