Tra nuova no tax area già in vigore da gennaio e gli incrementi provvisori delle pensioni sui cedolini di marzo, i pensionati potranno risparmiare qualcosa. Certo, il risparmio non è proporzionale all’aumento dei prezzi di gas ed energia elettrica che si è registrato negli ultimi mesi. Anche il prezzo dei prodotti alimentari è cresciuto a dismisura.

Ad ogni modo la nuova no tax area pensionati, ossia la soglia reddituale entro la quale non sono dovute tasse sulle pensioni, insieme agli aumenti di pensione, potranno dare un piccolo sospiro di sollievo ai pensionati.

Visto che molti di loro fanno fatica ad arrivare a fine mese.

Nuova no tax area e cambiamenti del cedolino pensione

Con l’intervento della legge di bilancio 2022, il legislatore ha rivisto le detrazioni per tipologia di reddito pensioni.

Infatti, come ribadito nella circolare n° 4/E 2022, la legge citata ha ampliato la prima soglia di reddito per cui spetta la detrazione, che viene elevata da 8.000 euro a 8.500 euro (no tax area pensionati); per tale soglia la detrazione viene innalzata da 1.880 euro a 1.955 euro, con una misura minima di detrazione pari a 713 euro;

In termini pratici ciò comporta che, per i redditi da pensione fino a 8.500 euro non è dovuta Irpef; per effetto dell’aumento della detrazione per tipologia di reddito da pensione da 1880 a 1995.

Infatti, 1995 euro è pari all’irpef che si dovrebbe pagare per i redditi fino a 8.500 (8.500*23%).

Difatti, dal 1° gennaio 2022, è in vigore una nuova no tax area pensionati ossia la soglia reddituale entro la quale non sono dovute tasse sulle pensioni.

Anche per i redditi da pensione valgono le nuove soglie e aliquote Irpef previsti sempre dalla Legge di bilancio 2022.

Inoltre, con l’introduzione dell’assegno unico cambierà anche il cedolino di pensione.

Infatti, detrazioni e Assegni familiari per i figli di età inferiore ai 21 anni non saranno più presenti sui cedolini di stipendio dei lavoratori dipendenti e di pensione dal mese di marzo 2022.

Gli aumenti pensione da marzo in avanti

In attuazione del meccanismo di perequazione delle pensioni, il decreto ministeriale del 17 novembre 2021, ha stabilito che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è pari a 1,7% dal 1° gennaio 2022. Rispetto a quella dell.1,6% applicata per i medi di gennaio e febbraio. Mesi per i quali l’Inps ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021.

Con successiva elaborazione, sulla rata di marzo 2022, verranno effettuate le differenze di perequazione laddove spettanti, considerato l’adeguamento provvisorio all’1,7%.

L’adeguamento definitivo da 1,7% a 1,9%, come da incremento dell’indice annuo dei prezzi al consumo accertati dall’Istat (Comunicato ufficiale dell’ISTAT del 17 gennaio 2022), avrà effetto sui conguagli da gennaio 2023.