Rispetto alle regole previdenziali di oggi nulla cambierà con la legge di Bilancio. E se sottolineiamo nulla, significa davvero che nulla verrà modificato. Almeno stando alle ultime informazioni, chi aveva paura di non poter più andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, può stare tranquillo, perché ci andrà anche l’anno venturo. La quota 103 sarà confermata. Così come potranno ancora sfruttare le pensioni a 63 anni quelli che rientrano nell’Ape sociale.

E anche le donne avranno ancora una volta il loro scivolo.

Se sia ancora Opzione donna o se sia un’altra misura, oppure se sia una Opzione donna diversa o uguale a oggi, ancora non è chiaro. Ma sostanzialmente ormai sembrano 3 le strade che il Governo può usare e deve scegliere una delle tre per portare anche nel 2024 una misura di vantaggio per le lavoratrici.

“Buongiorno, sono una lavoratrice di 62 anni con 33 anni di contributi. Seguo con interesse Opzione donna da quando è nata la misura. Mi informo costantemente ma ciò che sta accadendo adesso mi stupisce. Possibile che una lavoratrice non può capire come andare in pensione nel 2024 adesso che il 2023 sta ormai volgendo al termine? Siamo a ottobre e un giorno si parla di Opzione donna confermata, un altro di Ape rosa, poi di quota 84. Ma insomma, ci date qualche certezza? Scusate il mio sfogo, naturalmente non chiedo certezze a voi che fate un encomiabile lavoro di informazione e vi seguo sempre, ma le certezze le chiedo allo Stato. Perché la misura è colma.”

Pensioni 2024 per le donne, ecco le tre ipotesi da cui uscirà quella anticipata

Non ha torto la nostra lettrice, perché nel marasma generale che riguarda le pensioni, tra informazione e contro informazione, tra proposte, idee e ipotesi, conferme poche e smentite tante, le lavoratrici sono le più confuse. Per esempio, chi svolge uno dei lavori gravosi che danno diritto all’Ape sociale, può già dirsi certo di poter sfruttare la misura fino alla fine del 2024.

Perché sulla proroga dell’Ape sociale oltre la sua scadenza del 31 dicembre 2023, ormai non si discute nemmeno più. Così come sulla conferma di quota 103, che continuerà ad essere fruibile nel 2024 con 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Non è così invece per Opzione donna. Perché la misura come le altre due prima citate, scade il 31 dicembre 2023 e la sua conferma non è certa. L’unica certezza è che per le donne qualcosa ci sarà comunque. Ma che misura verrà proposta alle lavoratrici nel 2024?

La conferma di Opzione donna con o senza un piccolo correttivo

Su Opzione donna noi della redazione abbiamo detto sin da subito che un ritorno al passato, cioè al funzionamento della misura come fino al 31 dicembre 2022 non era proponibile. Infatti fino alla fine del 2022 Opzione donna consentiva il pensionamento alle lavoratrici che insieme ai 35 anni di contributi presentavano 58 anni di età per le dipendenti e 59 anni di età per le autonome.

Nel 2023 invece l’età è passata a 60 anni per invalide e caregivers senza figli avuti, 59 anni per invalide e caregiver con un solo figlio avuto e 58 anni per invalide e caregiver con 2 o più figli avuti e per disoccupate o assunte in aziende con tavoli di crisi aperti. I contributi sono sempre pari a 35 anni almeno, ma è evidente il limite di platea della versione 2023 della misura.

Per l’ipotetica proroga al 2024 di Opzione donna le vie previste sono due. O la proroga “tout court” della misura, cioè un vero e proprio copia e incolla di quella di oggi. Oppure una proroga eliminando soltanto il vincolo dei figli e portando tutte le 4 categorie di possibili beneficiarie, ad uscire con 58 anni di età e 35 di contributi.

Una misura simile all’anticipo pensionistico sociale: nuove pensioni 2024 donne in arrivo?

Pensioni 2024 per le donne.

Si è parlato molto di una possibile Ape rosa per le lavoratrici. Perché una soluzione per sostituire Opzione donna con un’altra misura a vantaggio delle lavoratrici è quella dell’assegno di accompagnamento alla pensione. A partire dai 61, 62 o 63 anni di età, con 30 anni di contributi, le donne potrebbero godere di questo pensionamento anticipato. E a prescindere dalla categoria di appartenenza.

Si pensa anche di agevolare le lavoratrici con figli avuti nella loro vita, per dare più forza alla maternità. Ma non si ragiona sull’età come Opzione donna fa oggi, abbassandola ad alcune lavoratrici che hanno avuto la fortuna di diventare madri. Si ragiona sui contributi, perché si pensa a ridurre il requisito contributivo a 29 anni per chi ha avuto un figlio o a 28 anni per chi ne ha avuti almeno 2.

La quota 84 resta in pista, ecco cos’è la pensione a 64 anni per le donne

La terza ipotesi pensioni 2024 per le donne si chiama quota 84. La misura sarebbe una specie di pensione anticipata contributiva, estesa a tutte le lavoratrici e non solo a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995. Basterebbero 20 anni di contributi versati e 64 anni di età con questa ipotetica nuova misura.

Tre vie quindi, totalmente differenti tra loro. Il che non aiuta la chiarezza e non fuga i dubbi per le lavoratrici. Che effettivamente oggi non hanno contezza di ciò che potranno fare nel 2024. Perché perfino l’età è molto diversa da una ipotesi all’altra, passando dai 58, 59 o 60 anni di età di opzione donna, ai 64 della quota 84. La legge di Bilancio servirà per fare chiarezza, questo è inevitabile. E allora si potranno tirare le somme. Per vedere se qualcosa è migliorato rispetto al passato oppure se è accaduto il contrario.