Una delle domande più frequenti che riceviamo in redazione riguarda la possibilità di andare in pensione anticipata nel 2025 a età variabili. Una delle più gettonate è quella dei 64 anni, anche perché c’è una possibilità che molte volte torna in auge nelle discussioni di tutti i lavoratori. Tuttavia, solo pochi potranno sfruttare un canale di uscita di questo genere. Il 2025 sarà l’anno del pensionamento per molti nati nel 1961, ma non per tutti.

“Salve, ho una domanda per la redazione. Mia sorella l’anno prossimo compie 64 anni.

Infatti è nata a giugno del 1961. Come fa ad andare in pensione con l’anticipata contributiva? Lei ha 23 anni di versamenti, tutti del settore privato e tutti dopo il 1996. Non ha mai avuto figli. Il suo Patronato le ha detto che non riuscirebbe ad andare in pensione a 64 anni perché i suoi contributi non valgono. Lei da tre anni non lavora più, ma prima ha sempre fatto la banconista in un market di un centro commerciale. Perché non dovrebbe poter andare in pensione? Voi sapete darmi una spiegazione?”

Pensioni 2025 a 64 anni: si potrà ancora, ecco come

Una pensione nel 2025 a 64 anni significa andare in pensione per i nati nel 1961. Nel 2025, per la pensione di vecchiaia, si può uscire dal lavoro solo a 67 anni, quindi solo i nati nel 1958 potranno avere questa chance. Pertanto, chi riesce ad andare in pensione a 64 anni anticipa l’uscita di tre anni.

Ecco perché si tratta di una via d’uscita molto appetibile. Ma come detto, non è per tutti. È una possibilità che riguarda solo alcuni nati nel 1961, vincolata a determinati requisiti. Il primo requisito riguarda la data di inizio della carriera di un lavoratore.

Infatti, si chiama pensione anticipata contributiva perché riguarda solo chi ha il primo accredito in epoca contributiva, cioè chi ha il primo contributo versato dopo il primo gennaio 1996.

Ma il principale ostacolo è un altro: l’importo soglia della prestazione. Vediamo di cosa si tratta e perché è un limite alla possibilità di sfruttare la pensione anticipata contributiva.

Ecco perché non tutti possono andare in pensione anticipata contributiva

La pensione anticipata contributiva ha il vincolo dell’importo soglia della prestazione che non si può non superare per avere diritto alla pensione. Un vincolo molto rigido, che è il vero ostacolo al pensionamento anticipato contributivo. Anche chi ha 64 anni di età e 20 anni di contributi, tutti versati dal 1996 in poi, a volte viene escluso dal pensionamento.

Quindi, anche con requisiti anagrafici e contributivi completi, la pensione non si può ottenere. Bisogna fare i conti con il vincolo dell’importo. Uomini o donne senza figli devono raggiungere una pensione di almeno tre volte l’assegno sociale. Invece, per le donne con un solo figlio, bisogna arrivare a un trattamento pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Per le donne con due o più figli, invece, la soglia è di 2,6 volte l’assegno sociale.

Un fardello in continuo crescendo, ecco perché

Il fardello rischia di diventare più pesante nel 2025. Anzi, possiamo dare per certo che tutto salirà. Infatti, l’assegno sociale 2024 è pari a circa 534 euro al mese. Con l’inevitabile adeguamento all’inflazione nel 2025, è ipotizzabile un incremento di una trentina di euro. Questo farà salire l’importo soglia di diverse centinaia di euro.

Quindi, le soglie per i nati nel 1961 saranno più alte rispetto a chi, nato nel 1960, è riuscito ad andare in pensione nel 2024. L’incremento dell’importo soglia delle pensioni è sempre l’ostacolo più arduo da superare ed è il fattore che non consente di poter definire già oggi se un lavoratore avrà o meno il diritto alla pensione nel 2025.