In arrivo ad aprile 2024 altro aumento della pensione. Ma, attenzione, non si tratta di una misura destinata indistintamente a tutti i beneficiari, ma solo a coloro che ancora non hanno percepito gli aumenti dovuti a marzo. Un adeguamento previsto in conseguenza della riforma fiscale in vigore a partire da quest’anno e che prevede la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre e l’estensione della fascia del primo scaglione.

Una riforma che porta a maggiori benefici fiscali per tutti, lavoratori e pensionati, ma in particolare a coloro con redditi medio-bassi.

Quelli, in sostanza, fino a 28mila euro all’anno e che interessa soprattutto i pensionati, la categoria sociale più debole. Ad aprile saranno quindi messi in pagamento i conguagli per coloro che ancora non li hanno percepiti a marzo e che partono dal 1 gennaio 2024.

Fra questi vi rientrano, ad esempio, coloro la cui decorrenza della pensione è avvenuta quest’anno e per i quali l’Inps ha dovuto attendere un mese in più per elaborare i pagamenti.

Per chi arriva l’aumento pensione aprile 2024

Non tutti, quindi, hanno potuto apprezzare lo scorso mese di marzo un miglioramento del saldo finale. Per chi è andato in pensione a febbraio, ad esempio, non è stato applicato nessun conguaglio fiscale. Di fondo, poi, bisogna ricordare che la riforma delle aliquote fiscali produce effetti positivi soprattutto per i redditi medio-bassi. Ne conseguono importi delle pensioni ad aprile con regole diverse.

Quindi chi percepisce assegni sopra una certa soglia non si è accorto e di nulla o quasi. Altri pensionati, invece, devono ancora vedere gli incrementi. Questione di ritardi tecnici, non di dimenticanze – come detto – per i quali l’Inps ha provveduto con il pagamento della mensilità di aprile.

Poi, però, ci sono anche i conguagli delle addizionali Irpef da tenere in debita considerazione. Nel cedolino di marzo sono state applicate anche delle trattenute.

E lo saranno anche ad aprile. Fra conguagli e saldi delle addizionali locali dei primi mesi del 2024 gli aumenti, in molti casi, sono vanificati perché compensati da maggiori addebiti e quindi il saldo finale non è variato oppure è variato di poco.

Aumenti solo per le pensioni più basse

Tuttavia è bene sapere che solo chi ha redditi bassi può beneficiare maggiormente dei tagli fiscali quest’anno. Per i pensionati con un reddito compreso tra i 15 mila e i 28 mila, ad esempio, la nuova aliquota Irpef con scaglione fino al 23% produce un alleggerimento dell’imposta media del 2% rispetto allo scorso anno. Invariate, invece, le trattenute per redditi superiori. Ricordiamo che da quest’anno le 3 nuove fasce sono:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% per i redditi che superano 50.000 euro.

Il pensionato può vedere la differenza, non solo sul saldo totale spettante nel cedolino pensione, ma anche l’Inps nella specifica voce relativa alle trattenute dove è riportata la seguente annotazione:

“da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni IRPEF del decreto legislativo 216/2023”.

Anche per chi beneficerà degli effetti della riforma Irpef ad aprile ci saranno delle differenze. Non tutti godranno dei vantaggi della rimodulazione degli scaglioni. Come detto, la riforma è stata realizzata per avvantaggiare coloro che percepiscono redditi medio-bassi.

A titolo di esempio, una persona con una pensione di 25.000 euro all’anno pagherà 3.750 euro di Irpef nel 2024, contro i 4.375 euro del 2023. Sopra i 28 mila euro e fino a 50 mila, il guadagno è meno apprezzabile, mentre si riduce quasi a zero per il terzo scaglione.

Riassumendo…

  • Ad aprile in arrivo altro aumento pensione, ma solo per coloro che non hanno ricevuto nulla a marzo.
  • Col cedolino di pensione di aprile saranno sistemate posizioni ancora non definite da parte dell’Inps.
  • Vantaggi fiscali apprezzabili solo per i pensionati con redditi medio-bassi.