Si parla frequentemente delle pensioni che si possono ottenere con 15 anni di contributi a 67 anni di età, anziché i consueti 20 anni. Quando si menziona la famosa opzione Dini, si fa riferimento a quella che viene chiamata “pensione quindicennale”.

Inoltre, ci sono le deroghe Amato, misure che, anche se ormai difficilmente applicabili, permetterebbero il pensionamento con soli 15 anni di contributi. È necessario, tuttavia, fare delle distinzioni tra l’opzione Dini e le deroghe Amato. Infatti, le deroghe Amato sono misure ben definite, mentre per l’opzione Dini il discorso è differente.

Richiesta di chiarimenti sull’opzione Dini

“Buongiorno, volevo capire se potevo sfruttare l’opzione Dini per pensionarmi con i miei 15 anni di contributi, che completerò a novembre. Ho visto che rispetto tutte le condizioni previste e compio 67 anni ad agosto. Ho 6 mesi di contributi versati prima del 1996 e quindi posso avere accesso all’opzione. Secondo voi ho ragione? Oppure devo guardare altrove per ottenere un trattamento dall’INPS?”

Pensioni con opzione Dini: quando servono comunque 20 anni di versamenti

Le pensioni con le deroghe Amato consentono di andare in pensione con solo 15 anni di contributi, ma raggiungendo comunque l’età utile per le normali pensioni di vecchiaia, ossia 67 anni. Non si tratta quindi di pensione anticipata. Riducendo il requisito contributivo da 20 a 15 anni, è più facile poter lasciare il lavoro.

La prima deroga Amato riguarda coloro che hanno completato almeno 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992.

La seconda deroga si applica a chi, alla stessa data, era già stato autorizzato alla prosecuzione volontaria dei versamenti, anche se non ha mai iniziato a pagare i contributi volontari.

La terza deroga Amato riguarda coloro che hanno un’anzianità di servizio pari ad almeno 25 anni e almeno dieci anni di lavoro coperti da meno di 52 settimane di contributi per anno.

In quiescenza con 15 anni di contributi: le opportunità si assottigliano

L’opzione Dini, come si evince dal nome della misura, è una scelta concessa ai contribuenti.

Essa permette di optare, nonostante ci siano contributi versati prima del 1996, per le regole di calcolo e di struttura del sistema contributivo. Spesso si fa confusione tra i contributi necessari per accedere a questa opzione e quelli richiesti per la pensione di vecchiaia.

Esistono casi, come quello della nostra lettrice, in cui 15 anni di contributi sono sufficienti per accedere all’opzione, ma non per ottenere la pensione. La “pensione quindicennale” permetterebbe di andare in pensione con 15 anni di contributi, ma una cosa è il diritto all’opzione, un’altra il diritto alla pensione.

In sintesi, non bisogna confondere il requisito contributivo minimo di 15 anni necessario per l’opzione al sistema contributivo prevista dalla riforma Dini con il requisito di accesso alla pensione di vecchiaia, che rimane pari a 20 anni.

La pensione con 15 anni di contributi tra deroghe Amato ed opzione Dini

Per usufruire dell’opzione Dini, è necessario avere almeno un contributo versato prima del 1996, per non essere considerati “contributivi puri”. Inoltre, servono almeno 5 anni di contributi successivi al 1996. La normativa consente di andare in pensione con l’opzione Dini al raggiungimento di 15 anni di contribuzione.

Tuttavia, questa soluzione non è più applicabile per andare in pensione con 15 anni di contributi. Infatti, per sfruttare questo vantaggio, sia i contributi che l’età di accesso dovevano essere raggiunti entro la fine del 2011.

Oggi, l’opzione Dini serve solo per chi desidera che la pensione venga calcolata con il sistema contributivo o per sfruttare alcuni vantaggi in termini di anticipo della pensione con le regole dello stesso sistema. Non permette più di accedere a una pensione con 15 anni di versamenti. Questa possibilità, sempre a 67 anni di età, resta accessibile solo con le deroghe Amato menzionate in precedenza.