Prendere una pensione più alta è sempre una notizia gradita per i pensionati. Gli aumenti sono sempre positivi, e a settembre si parla di un aumento delle pensioni, anche se non si tratta di incrementi strutturali. Inoltre, poiché riguarda solo alcuni pensionati, non si può parlare di aumenti generalizzati. Ma chi riceverà pensioni più ricche a settembre? Questa è la domanda che molti lettori ci pongono, chiedendo se siano vere le notizie di questi incrementi di assegno.

“Buonasera, da settimane sto leggendo di un aumento delle pensioni nel mese di settembre per noi pensionati.

Ho 70 anni e prendo circa 800 euro al mese di pensione. A settembre prenderò di più anch’io? Ve lo chiedo perché non trovo conferme di nuovi calcoli sulle pensioni ed eventuali bonus da ricevere.”

Pensioni di settembre più ricche: ecco chi prenderà di più e perché

Parlare di aumento delle pensioni a settembre può essere fuorviante, poiché genera aspettative tra i pensionati, come la nostra lettrice, che potrebbero non essere soddisfatte. Innanzitutto, più che di aumenti, si dovrebbe parlare di cifre aggiuntive percepite a settembre con il nuovo rateo di pensione. Si tratta di una sorta di una tantum che non deriva da nuove normative o agevolazioni per i pensionati.

Inoltre, non è il risultato di nuove regole di calcolo dell’INPS, eventuali maggiorazioni o altri interventi. Tutto deriva da questioni fiscali, legate principalmente alla dichiarazione dei redditi.

Pensioni di settembre più alte: dipende dall’IRPEF

Per prima cosa, è importante sapere che i pensionati riceveranno la pensione di settembre il giorno 2. Questo avviene indipendentemente dal fatto che l’accredito sia in banca o alle Poste, poiché il 1° settembre cade di domenica, e quindi è un giorno festivo e non bancabile sia negli istituti di credito che in Poste Italiane.

Il 2 settembre, alcuni pensionati riceveranno un rateo più alto perché rientrano tra coloro ai quali l’INPS erogherà i rimborsi fiscali proprio in questo mese.

C’è chi, infatti, ha già ricevuto tutto ad agosto, ottenendo un rateo maggiore il mese scorso, e chi, invece, non lo ha ricevuto ad agosto e non lo riceverà nemmeno a settembre. Tutto dipende dalla dichiarazione dei redditi, dal modello 730 e dalla data di presentazione.

L’aumento della pensione, quindi, non è altro che l’accredito, insieme al rateo di pensione di un mese, degli eventuali rimborsi fiscali a credito del pensionato. Questi rimborsi derivano da un’imposta versata in eccesso nel 2023 o dalla detrazione di spese sostenute nello stesso anno, che è l’annualità di imposta oggetto del nuovo modello 730/2024.

Le date di accredito dei rimborsi fiscali: come cambiano in base alla presentazione del modello 730/2024

Ricapitolando, riceveranno una pensione più alta a settembre i pensionati che hanno presentato la dichiarazione dei redditi in ritardo rispetto a coloro che hanno ricevuto il rimborso ad agosto, ma in anticipo rispetto a chi, presentandola più tardi, riceverà i rimborsi solo a ottobre o addirittura a novembre.

La regola base per i rimborsi IRPEF sulle pensioni è infatti quella dei due mesi di attesa dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi. È comunque importante ricordare che i pensionati che hanno presentato la dichiarazione entro il 20 giugno hanno già ricevuto i rimborsi ad agosto.

A settembre, invece, riceveranno il rimborso coloro che hanno presentato la dichiarazione con il modello 730/2024 entro il 15 luglio. Chi ha presentato la dichiarazione dopo il 15 luglio, ma entro il 30 agosto, riceverà il rimborso con la pensione di ottobre. Naturalmente, per le dichiarazioni inviate a settembre, il rimborso slitta a novembre.