I tempi di attesa per ricevere il trattamento di fine servizio (TFS) per chi va in pensione anticipata sono biblici. Se va bene si aspetta 24 mesi prima di vedere la tanto agognata buonuscita. Ma se va male, si aspetta molto di più.

Un problema che non ha mancato di sollevare numerose polemiche. La legge, infatti, discrimina i lavoratori e non poco. Per i dipendenti del settore privato il TFR arriva subito, mentre per i dipendenti del pubblico impiego ci mette una vita.

Al punto che recentemente il Tar del Lazio ha dichiarato illegittimo il trattamento per gli statali.

TFS, tempi di attesa troppo lunghi per chi va in pensione anticipata

A disciplinare le modalità di liquidazione del TFS è la legge di bilancio per il 2014. Da allora sono stati introdotti nuovi termini di pagamento del trattamento di fine servizio stabilendo altresì limiti quantitativi per l’erogazione della buonuscita.

Per quanto riguarda i tempi di pagamento, bisogna distinguere fra tre diversi termini: breve, medio e lungo. Il primo riguarda tutti coloro che cessano dal servizio per inabilità o per decesso. Il TFS arriva dopo 105 giorni. Il secondo termine (12 mesi) riguarda il pagamento del TFS per coloro che cessano il servizio per raggiungimento dei limiti di età o a seguito di pensione di vecchiaia. Il terzo termine, riguarda tutti i casi di pensionamento anticipato.

Qualora il dipendente pubblico decida quindi di lasciare il servizio prima del conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia, il TFS sarà pagato dopo 24 mesi. Quindi per tutti coloro che vanno in pensione con Quota 100, Quota 102, Opzione Donna, ecc.

Va altresì precisato che il TFS sarà corrisposto solo dopo il raggiungimento dei 67 anni di età, quindi i tempi di attesa per chi esce ad esempio a 62 o 64 anni, sono notevolmente più dilatati.

Come superare i tempi di attesa

Per ovviare al problema dei lunghi tempi di attesa, il legislatore ha dato la possibilità ai pensionati di ottenere un anticipo dalla banca fino a 45 mila euro in caso di necessità immediata.

Una misura che implica però costi legati al pagamento di interessi e di istruttoria pratica per il finanziamento.

Il dipendente pubblico può quindi presentare la domanda di anticipo del TFS dal giorno successivo al pensionamento, sia anticipato che ordinario. Prima però dovrà prendere contatto col proprio ente pensionistico per ottenere apposita certificazione dell’ammontare spettante. Solo dopo potrà presentare domanda presso le banche convenzionate nel rispetto delle condizioni per ottenere il finanziamento.