Prendere l’assegno sociale è ciò che molti contribuenti fanno al compimento dei 67 anni di età, se privi della carriera utile per andare in pensione. L’assegno sociale è una misura limitata a una serie di fattori aggiuntivi che devono essere rispettati sia dal richiedente la pensione sia, eventualmente, dal coniuge. In parole povere, per poter prendere l’assegno sociale bisogna rispettare determinati parametri reddituali. Proprio questi vincoli sono l’argomento più discusso riguardo alla misura, perché generano sempre dubbi e perplessità.

Un tipico esempio è un quesito arrivato in redazione che ora andremo a esaminare e su cui daremo una risposta.

Pensioni e assegno sociale: la separazione dei beni tra coniugi alza gli importi?

Molti lettori chiedono come fare per aggirare l’ostacolo dei redditi superiori alla soglia per l’assegno sociale, soprattutto quando si tratta di persone coniugate con un coniuge che ha redditi superiori a quanto prestabilito. Le domande sull’assegno sociale riguardano spesso unioni civili, matrimoni, separazioni, comunione dei beni e divisione.

Ad esempio, una signora di 60 anni in procinto di sposarsi chiede se, non avendo una propria pensione e dovendo quindi ricorrere all’assegno sociale, perderebbe il diritto se si sposa in comunione dei beni, dato che il futuro marito ha una pensione da lavoro.

Chiede inoltre se, invece, la situazione cambierebbe in caso di separazione dei beni. Il marito ha una pensione di circa 1.200 euro al mese ed è proprietario di una casa al 100% e di una seconda casa al 50%. Lei invece ha una casa dove non risiederebbe e sta pensando di affittarla per circa 350 euro al mese. La domanda è se rischia di perdere l’assegno sociale a causa di questi redditi.

Ecco i calcoli da fare per l’assegno sociale e i suoi importi

Per ottenere l’assegno sociale, il richiedente deve avere un reddito annuo non superiore al valore dell’assegno sociale stesso.

Considerando che per il 2024 l’assegno sociale è pari a 534,41 euro al mese, cioè 6.947,33 euro annui, questo è il limite da non superare per avere diritto all’assegno sociale. L’importo dell’assegno è commisurato al reddito: l’assegno intero spetta a chi non ha altri redditi.

Chi ha redditi deve sottrarre questi redditi dall’importo mensile dell’assegno sociale, sempre che siano entro il limite massimo prestabilito. Ad esempio, se il reddito mensile è di 400 euro (redditi assoggettabili a IRPEF), l’assegno sociale erogato sarebbe di 134,41 euro al mese. La nostra lettrice si troverebbe quindi nella condizione di non poter prendere l’assegno sociale intero, anche se resta single e non si sposa come ha intenzione di fare. Tuttavia, il suo quesito è prematuro, poiché ha solo 60 anni e l’assegno sociale si prende a 67 anni.

La separazione dei beni e come incide sulle pensioni e sull’assegno sociale

Per i soggetti coniugati, il reddito di riferimento da non superare raddoppia rispetto alle soglie precedenti. Non bisogna superare un limite pari a 2 volte l’assegno sociale, ovvero 13.894,66 euro annui, cioè 1.068,82 euro al mese. Se il coniuge ha un reddito pari a 534,41 euro al mese, l’interessata senza altri redditi propri prenderebbe 534,41 euro al mese, cioè l’assegno intero.

Altrimenti, inizierebbero le decurtazioni che porterebbero a perdere il diritto al trattamento una volta superati i 1.068,82 euro al mese.

Il riferimento è ai redditi e non riguarda la separazione dei beni tra marito e moglie o la comunione dei beni. Infatti, indipendentemente da questo aspetto, l’assegno sociale viene erogato solo in presenza di redditi entro le soglie citate prima.

Redditi, limiti e tutte le cose da sapere

Ai fini del calcolo dell’assegno sociale, incidono solo i redditi propri e del coniuge se soggetti a IRPEF. Sono esclusi eventuali Trattamenti di Fine Rapporto (TFR), l’indennità di accompagnamento, il reddito della casa d’abitazione, gli assegni alimentari, le prestazioni di inabilità e invalidità permanente, le pensioni di guerra, i redditi esenti da imposta e quelli soggetti a imposta sostitutiva.

Ciò che conta è lo status di marito e moglie e quindi, indipendentemente dalla formula del matrimonio, la separazione dei beni non permette di godere di alcun vantaggio.

Effetti della separazione dei beni sulle pensioni

Lo stesso ragionamento fatto per l’assegno sociale si applica anche alle pensioni. Anche le prestazioni pensionistiche collegate ai redditi di una coppia di coniugi (come gli assegni familiari e le maggiorazioni) non vengono minimamente condizionate dalla separazione dei beni della coppia. Comunione o separazione, in questo caso, non contano nulla.