La migrazione lavorativa oggi ha assunto una forte incidenza poiché molti lavoratori italiani vanno all’estero per lavorare, sia in modo permanente che temporaneo. La globalizzazione ha fortemente modificato le strutture tipiche del mondo del lavoro e molti stranieri vengono in Italia a lavorare, sia definitivamente che temporaneamente. Sebbene si parli di globalizzazione, il fenomeno dei lavoratori migranti è datato.

Molti italiani, soprattutto dopo il dopoguerra, sono migrati all’estero in cerca di lavoro e fortuna, generando pensioni estere che oggi percepiscono numerosi pensionati in Italia.

Proprio sulle pensioni estere agli italiani residenti nello Stivale arriva una novità che rischia di produrre diverse difficoltà di incasso di queste prestazioni.

“Buonasera, a maggio ho perso mio marito, pensionato italiano e tedesco. Mio marito prendeva 800 euro al mese di pensione dalla Germania e 400 euro al mese dall’Italia. Da giovane infatti aveva svolto molti anni di lavoro in territorio tedesco. Ho provveduto a chiedere al Patronato la pensione di reversibilità. Io sono pensionata e ho un libretto pensioni alle Poste dove ricevo il mio trattamento e dove volevo continuare a ricevere anche le reversibilità italiane ed estere di mio marito. Il mio Patronato però mi dice che per quella italiana non ci sono problemi, ma per quella tedesca devo aprire un conto corrente. Ma perché devo aprire un conto corrente che non mi serve a niente visto che ho già il mio libretto con IBAN? Non capisco perché il mio Patronato mi dice così. Secondo voi è giusto?”

Pensioni estere: ecco cosa cambia adesso, stop ai pagamenti in Italia anche agli eredi

Il caso della nostra lettrice si riferisce a una pensione estera ancora da ottenere perché si tratta di reversibilità. Ciò che il Patronato le ha detto è corretto. Sono infatti cambiate le regole di incasso delle pensioni estere da parte di contribuenti italiani.

Da luglio 2024, ci sarà una stretta su queste prestazioni che dall’estero arrivano in Italia. Queste prestazioni, legittime, derivano da periodi di contribuzione svolti da molti contribuenti italiani in territorio straniero. Partiamo dalle novità che riguardano i pensionati INPS che ricevono una pensione all’estero perché residenti fuori dal territorio nazionale.

Niente più assegni dall’INPS italiana ai pensionati residenti all’estero: chi risiede in Europa, dovrà andare agli sportelli Western Union per incassare la pensione italiana. Fatto salvo chi ha già comunicato le coordinate del proprio conto corrente a Citibank entro il 15 giugno.

Questa novità nasce dalla necessità di contenere le problematiche postali, come lo smarrimento e il deterioramento degli assegni cartacei, sovente utilizzati per questo genere di erogazione.

Pensioni estere in Italia: ecco cosa serve per incassarle

Per quanto riguarda il caso contrario, come quello della nostra lettrice, il libretto pensione classico delle Poste, anche se fornito di IBAN, non va bene per le pensioni estere e non andrà bene nemmeno per la reversibilità che le spetta dal defunto marito. Per la pensione italiana, il libretto va bene, ma per quella estera serve un conto corrente con IBAN.

Può sembrare una anomalia, ma non lo è, perché non dipende da questa novità relativa alle pensioni estere di cui parlavamo in precedenza. Tutto dipende dal funzionamento del libretto pensioni di Poste Italiane.

Il libretto postale, essendo una soluzione molto semplice da attivare quando si diventa pensionati, è diventato uno dei modi più utilizzati per incassare il trattamento. Basta recarsi in una qualsiasi sede territoriale di Poste Italiane con carta d’identità e codice fiscale e l’apertura è istantanea. Inoltre, c’è la possibilità di intestare il libretto fino a quattro persone, il che è una grande comodità per gli anziani che necessitano di soggetti terzi per le operazioni, come uno o più figli.

Il libretto postale, l’IBAN e le altre informazioni utili

Il libretto postale per le pensioni consente di versare e prelevare denaro in qualunque ufficio postale. È dotato di IBAN per l’incasso della pensione o di altre prestazioni INPS, ma non funziona come un vero e proprio conto corrente, almeno secondo quanto segnalato da molti titolari.

Spesso, infatti, il libretto viene associato a un conto corrente per ampliare le possibilità di operare. Anche se munito di carta, come i pensionati avranno notato, le operazioni di prelievo e versamento sono le uniche possibili. Pertanto, un bonifico non può essere ricevuto come invece avviene con un conto corrente. Ecco perché il Patronato ha comunicato alla signora la necessità di aprire un conto corrente.

Il nostro consiglio è di rivolgersi alle Poste dove ha aperto il libretto per verificare se quanto detto dal Patronato è corretto o se esistono alternative che rendano utile questo IBAN per questo genere di incasso di prestazioni.