Tutti in fuga dalla scuola. Migliaia di docenti hanno presentato quest’anno domanda di pensione al MIUR, ma seguiranno altre richieste di cessazione dal servizio entro l’estate. Al punto che il 1 settembre ci sarà da correre ai ripari per colmare le cattedre che resteranno vuote.
Secondo le prime stime Inps sarebbero circa 30 mila i docenti pronti a lasciare la scuola. Un record se si considera che lo scorso anno erano state 21 mila le domande di pensione, fra anticipate e ordinarie.
Fuga dalla scuola per 30 mila docenti: e le pensioni?
Secondo i sindacati, fra le cause principali ci sarebbe la scarsa motivazione a proseguire nell’attività di insegnamento e l’eccessiva pressione della burocrazia. Cosa, quest’ultima, che ha avuto un impatto psicologico maggiore sul corpo docente durante l’emergenza Covid-19 determinando un accrescimento del burnout, come già denunciato più volte dall’Anief.
Secondo gli esperti, invece, le domande di pensione sarebbero aumentate per questioni prettamente diverse. In primo luogo per via del fatto che in Italia gli insegnati guadagnano poco. Siamo difatti sotto la media Ue come livello di retribuzione media. Il che disincentiva la permanenza dei docenti al lavoro.
La seconda ragione è riconducibile alla coda lunga delle pensioni anticipate (Quota 100, Quota 102, Opzione Donna, Ape Sociale, ecc.) a cui si aggiunge per quest’anno Quota 103. Chi ha cristallizzato il diritto ad andare in pensione lo scorso anno, ad esempio, lo eserciterà quest’anno. Decisione che spesso è legata a questioni economiche. Ritardare l’uscita comporta sempre un aumento dell’importo della pensione.
Pensioni in aumento fra maestri e insegnanti delle materne
Fra le varie tipologie di pensionamento in aumento ci sono quelle previste con Ape Sociale. Dallo scorso anno i docenti delle scuole primarie hanno diritto ad accedere all’anticipo pensionistico in quanto il loro mestiere è stato incluso fra quelli gravosi.
La via della pensione anticipata è quella di Ape Sociale che prevede il diritto alla pensione al raggiungimento di due importanti requisiti:
- età anagrafica pari a 63 anni
- contributi minimi versati pari a 36 anni
Per le maestre è previsto uno sconto di 12 mesi per ogni figlio (massimo 24 mesi). Entrambi i requisiti devono essere raggiunti entro il 2023 e la domanda deve essere presentata entro il 31 marzo (prima finestra di uscita).
L’assegno – lo ricordiamo – sarà corrisposto per 12 mensilità con un tetto massimo di 1.500 euro fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria vera e propria a 67 anni.