Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni e ora gli italiani si apprestano ad eleggere, il prossimo 25 settembre, il nuovo governo. Una data, come è facile immaginare, senz’ombra di dubbio importante per tutti noi, in quanto andrà a determinare il futuro politico del nostro Paese.

Lo sanno bene i vari partiti che ormai da qualche settimana a questa parte continuano ad illustrare i propri programmi. Quest’ultimi inerenti alcuni dei temi più cari ai cittadini, come ad esempio le pensioni. A proposito di quest’ultime vi sono alcune pensioni intoccabili.

Ecco chi smette di lavorare prima anche senza riforma anti Fornero.

Pensioni intoccabili: ecco chi smette di lavorare prima anche senza riforma anti Fornero

Il prossimo 25 settembre 2022, come ben sappiamo, avranno luogo le elezioni politiche, grazie alle quali poter finalmente eleggere il nuovo esecutivo. Tanti e diversi gli argomenti al centro dell’attenzione, come ad esempio il trattamento pensionistico A tal proposito abbiamo già visto come le pensioni sembrino destinate a cambiare età, quote e non solo.

Se tutto questo non bastasse, è possibile parlare di cosiddette pensioni intoccabili. Ovvero persone che possono smettere di lavorare prima, anche senza riforma anti Fornero. Ma di chi si tratta e soprattutto cosa c’è da aspettarsi?

La proposta di Carlo Calenda

In attesa delle prossime elezioni, i vari partiti sono al lavoro per illustrare i propri programmi su alcuni temi importanti, tra cui ovviamente le pensioni. Proprio soffermandosi su quest’ultime si annovera la proposta di Carlo Calenda che, intervenuta al Forum Ansa, ha sottolineato come:

“Chi non può lavorare mantiene il reddito di cittadinanza, chi può lavorare viene preso in carica dalle agenzie private che lo forma e poi gli si offre un lavoro, pagato almeno 9 euro l’ora. Se si rifiutano le offerte di lavoro si perde il reddito”.

Ma non solo, sempre a suo avviso si rivela necessaria una ridistribuzione della spesa pensionistica.

Questo favorendo l’uscita anticipata dal mondo per coloro che svolgono lavori usuranti. Proprio quest’ultimi, infatti, secondo il partito di Calenda dovrebbero avere la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro, anche senza l’attuazione immediata di una riforma anti Fornero.

Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di una proposta in vista del prossimo 25 settembre. Non resta pertanto che attendere le imminenti elezioni politiche per vedere quale partito guiderà il nostro Paese nel corso dei prossimi anni e se davvero sarò possibile smettere di lavorare prima anche senza riforma anti Fornero.