In una campagna elettorale qualcuno aveva promesso la pensione a 1.000 euro. Nella Legge di Bilancio invece, il provvedimento introdotto è stato l’aumento a 600 euro, ma solo per i pensionati over 75. E le polemiche furono subito tante. Soprattutto per chi, come età non rientrava in questo aumento per le pensioni minime. Ma a due mesi di distanza dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio c’è chi ancora attende questi aumenti che non sono mai arrivati.

Pensioni minime a 600 euro: c’è chi li ha già ottenuti?

L’aumento della pensione minima fino a 600 euro era la promessa del Governo, messa nero su bianco dalla Legge di Bilancio.

Ma nessuno ha preso questo fantomatico aumento. E la redazione è tempestata di quesiti di soggetti che chiedono se sia saltato tutto o meno.

“Buonasera, sono Elena, e domando a voi se avete notizie relative all’aumento delle pensioni minime a 600 euro. Infatti mia madre da sempre ha preso una pensione inferiore a 500 euro al mese. A gennaio ha avuto un aumento piuttosto netto, ma non è arrivata ai 600 euro di cui si parlava a dicembre con la Manovra finanziaria. Dal momento che mia madre ha 79 anni, volevo sapere come mai non ha ottenuto ciò che il Governo ha promesso. O mi sono persa qualcosa e l’aumento non è stato confermato?”

La nostra lettrice non è l’unica ad avere un problema di questo genere. Ma può stare tranquilla. Il provvedimento inserito nella Legge di Bilancio infatti è definitivo. Non è stato revocato, cancellato e non c’è stato nessun passo indietro da parte del Governo al riguardo. Tutti i pensionati over 75 che rispettano determinate condizioni, potranno per davvero presto, ricevere una pensione minima più alta. Si tratta di una indicizzazione dell’indicizzazione.

Arretrati non si perdono, ecco la verità sulle minime a 600 euro

A gennaio molti pensionati hanno ricevuto l’aumento relativo all’indicizzazione delle pensioni al costo della vita.

A marzo invece è toccato a quanti percepiscono assegni a partire da una cifra pari o superiore a 4 volte il trattamento minimo. Ma per gli over 75 doveva arrivare una ulteriore novità. Parliamo della pensione a 600 euro prima citata. Che presumibilmente arriverà presto. Nel momento in cui l’INPS terminerà i conteggi e verificherà il diritto all’ulteriore incremento dell’1,6%. Infatti di questo si tratta, di un autentico adeguamento straordinario dell’assegno, già indicizzato del 7,3% per via del tasso di inflazione. E se si pensa che l’aumento doveva scattare da gennaio, ecco che ai pensionati non appena tutto sarà pronto, oltre all’aumento del trattamento, arriveranno gli arretrati proprio per i mesi precedenti.

Ecco chi rientra nell’aumento, perché non basta l’età

Abbiamo già detto che l’ulteriore aumento che porterà le pensioni minime a 600 euro, riguarda pensionati over 75 con assegni integrati al minimo. Ma che significa? Significa che solo pensionati con assegni integrati al minimo (525,38 euro al mese nel 2022), potranno godere di questa agevolazione. E dal momento che nel 2023 il trattamento minimo è stato anch’esso rivalutato, il nuovo trattamento minimo sarà di 571,61 euro, come i pensionati si sono già resi conto in questi mesi. Per gli over 75 invece si sfioreranno i 600 euro come promesso.