Con la nuova legge di Bilancio il governo Meloni ha deciso di consentire ancora il pensionamento a 62 anni di età con 41 anni di contributi. La conferma di quota 103 sembra ormai certa. Come certa è la misura a 63 anni che prenderà il posto dell’APE sociale, che potrebbe chiamarsi ancora così. Evidente che le novità introdotte partono tutte da una età minima da raggiungere e non solo da un determinato numero di contributi.

Nel 2024 però saranno attive delle misure che consentono il pensionamento a qualsiasi età.

E non sono pochi i lavoratori che potranno godere di questo trattamento agevolato. Se è vero che secondo i sindacati, la nuova quota 103 servirà solo a pochi lavoratori, molti di più potranno godere delle pensioni distaccate dal requisito dell’età.

“Volevo sapere se anche nel 2024 la pensione anticipata sarà a 41 anni e 10 mesi per noi donne. Ho dei dubbi al riguardo e vorrei capire se qualcosa è cambiato in materia. Nel 2024 io compio 64 anni di età e a maggio completo i 41 anni e 10 mesi di contributi. Voi cosa dite?”

“Salve a tutti, chiedo una cortesia. Volevo capire come posso andare in pensione nel 2024 con 41 anni di contributi. Premetto che a febbraio compio 61 anni di età e quindi non rientro nella quota 103. Mi spiegate i requisiti per la pensione dei precoci?”

Pensioni senza limiti di età nel 2024, due le vie possibili, ecco i beneficiari

Le pensioni anticipate senza limiti di età nel 2024 potranno essere ad appannaggio dei lavoratori che completano un determinato numero di anni di contribuzione previdenziale versata. Ci saranno lavoratori che potranno lasciare il lavoro una volta raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi. Le donne invece godono del favore di poter anticipare l’uscita, senza limiti anagrafici a 41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali versati. Senza distinzioni di genere invece, ci saranno lavoratori e lavoratrici, che potranno sfruttare ancora la quota 41 per i precoci.

E anche in questo caso, nessun limite di età da raggiungere. In risposta ai due quesiti dei nostri due lettori, vediamo di approfondire le due misure.

La pensione anticipata nel 2024, ecco cosa bisogna sapere

Per andare in pensione nel 2024 con le anticipate ordinarie, i requisiti da centrare sono sempre gli stessi dell’anno in corso. Nulla cambia quindi sul limite prefissato che è:

  • almeno 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
  • almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.

Il vincolo dei 35 anni di contributi effettivi sarà sempre attivo anche nel 2024. Infatti 35 anni di versamenti non devono comprendere quelli da malattia indennizzata INPS o NASPI, MINI ASPI, ASPI, Requisiti Ridotti e DS ordinaria (ovvero le indennità per disoccupati INPS). Questi contributi, valgono invece per la misura del trattamento e valgono per raggiungere i 42,10 o 41,10 anni di versamenti.

Quota 41 limitata di platea come sempre

Anche per la quota 41 dei precoci vale la regola dei 35 anni effettivi. E anche per la misura destinata ai precoci tali contributi sono validi per la misura ma non per il diritto se rientrano nei 35 anni necessari. A differenza della pensione anticipata ordinaria che è sempre valida per la generalità dei lavoratori, la quota 41 è destinata a un circoscritto perimetro di contribuenti. Infatti possono godere del favore dell’uscita senza vincoli anagrafici con solo 41 anni di contributi, i seguenti contribuenti:

  • Disoccupati;
  • Invalidi;
  • Caregiver;
  • Addetti ai lavori gravosi.

I disoccupati devono aver terminato di percepire la Naspi da almeno 3 mesi prima di poter presentare la domanda di pensione. Gli invalidi devono essere stati riconosciuti tali in misura non inferiore al 74%. I caregiver devono invece avere iniziato ad assistere il parente disabile da almeno 6 mesi e devono risultare conviventi nello stesso periodo. Il lavoro gravoso invece deve essere stato svolto dal lavoratore per 7 degli ultimi 10 anni di carriera o per 6 degli ultimi 7 anni di carriera.

Ecco i lavori gravosi della quota 41 nel 2024

Per la quota 41 precoci 2024 ci sarà sempre da maturare almeno un anno di versamenti prima di aver compiuto 19 anni di età. Il lavoro gravoso sarà sempre per le solite 15 categorie e cioè:

  • Addetti ai servizi di pulizia senza qualifica;
  • Facchini;
  • Edili e lavoratori delle costruzioni;
  • Maestre, maestri ed educatori di scuola dell’infanzia o asili nido;
  • Macchinisti dei treni e personale di ferrovia viaggiante;
  • Infermieri delle sale operatorie che lavorano in turni e ostetriche delle sale parto sempre in servizio in turni;
  • Conciatori di pelli e pellicce;
  • Lavoratori dell’agricoltura;
  • Lavoratori del settore siderurgico;
  • Addetti allo smaltimento ed alla raccolta dei rifiuti;
  • Lavoratori del settore della pesca;
  • Marittimi;
  • Addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • Gruisti e personale addetto alla conduzione di macchinari per le perforazioni;
  • Camionisti e conducenti di mezzi pesanti in genere.