Per ogni passo strisciato, stanco e, nel frattempo, tutto il resto è fretta. E la scelta è o resti fuori o corri per davvero. C’è chi corre e chi fa correre e c’è chi non lo sa. Io so solo che, io so solo che quando tocca a te, quando tocca a te, quando tocca a te, tocca a te“, canta Luciano Ligabue con il brano Quando tocca a te.

A partire dalla famiglia fino ad arrivare al lavoro sono tanti gli impegni con cui ci ritroviamo tutti i giorni a dover fare i conti.

Alcune volte cerchiamo di delegare, mentre altre non possiamo assolutamente evitare. Questo perché, come canta appunto Ligabue,“quando tocca a te, tocca a te“. Lo sanno bene le varie istituzioni e datori di lavoro che ogni mese devono portare a termine tutta una serie di incombenze burocratiche. Ne sono un chiaro esempio i permessi Legge 104 che devono essere regolarmente retribuiti. Ma a carico di chi sono? Ecco come funziona.

Agevolazioni a favore di coloro che assistono un famigliare non autosufficiente

Come sancisce l’articolo 1 della Legge 104 del 5 febbraio 1992, la Repubblica del nostro Paese “garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia” delle persone con uno stato di disabilità, promuovendone “la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società”. Al fine di raggiungere tali obiettivi il Governo mette a disposizione varie misure, come ad esempio i permessi Legge 104 per programmare l’orario di lavoro. Ad averne diritto sono i dipendenti a cui viene accertato uno stato di disabilità grave o i lavoratori che assistono familiari disabili non auto sufficienti.

I soggetti in questione possono beneficiare di tre giorni di permessi retribuiti al mese che possono essere frazionati anche a ore. Entrando nei dettagli possono farne richiesta i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, ma anche parenti e affini entro il secondo grado.

In casi particolari, inoltre, ne hanno diritto i parenti e affini entro il terzo grado. Ovvero nel caso in cui i soggetti prima citati risultino invalidi, abbiano almeno 65 anni oppure siano deceduti.

Permessi 104: a carico di chi sono?

I permessi 104 si rivelano essere un importante aiuto per i lavoratori disabili perché permette loro di recuperare le energie impiegate per svolgere l’attività lavorativa. Allo stesso tempo sono importanti per i famigliari che si prendono cura di loro, perché consente di avere il tempo necessario a garantire l’assistenza. Il tutto cercando di conciliare nel migliore dei modi lavoro e vita privata. Ma a carico di chi sono i permessi Legge 104? Ebbene, sono pagati dall’Inps ma anticipati dal datore di lavoro. Entrando nei dettagli, come spiegato sul sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per la legge 104:

“Il pagamento dell’indennità avviene nelle seguenti modalità:

  • per i lavoratori, aventi diritto, l’indennità viene anticipata dal datore di lavoro con la possibilità di conguaglio con i contributi dovuti all’INPS;

  • per gli operai agricoli a tempo determinato e a tempo indeterminato e per i lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine, l’indennità viene pagata direttamente dall’INPS a seguito di domanda dell’interessato”.