Cos’è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e perché è così importante per la crescita economica del nostro Paese?

Superata l’emergenza sanitaria del coronavirus, bisogna fare i conti con gli strascichi economici che la stessa pandemia si sta portando dietro.

Oggi abbiamo un importante strumento che può rispondere a questo difficile compito: il Recovery fund. Si tratta, sostanzialmente, di un pacchetto di misure volte ad aiutare gli Stati membri dell’Unione Europea ad affrontare la difficile ripresa economica post Covid.

Tecnicamente in Europa si parla più propriamente di “Next Generation Eu”. Il Recovery Fund non è altro che la definizione generica usata inizialmente. Il progetto presentato dall’Italia assume il nome di “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU) da ben 750 miliardi di euro. All’Italia spettano 209 miliardi, pari al 27,8% dell’intero importo.

La principale componente di tale programma è la cosiddetta “Recovery and resiliency facility”, della durata di sei anni (2021 – 2026), e vale ben 672,5 miliardi di euro (312,5 sovvenzioni, i restanti 360 miliardi prestiti a tassi agevolati).

Come già detto, il progetto presentato dall’Italia assume il termine di “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, il quale prevede una serie di investimenti finanziati a vario titolo:

  • 191,5 miliardi di euro attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza;
  • 30,6 miliardi attraverso un Fondo complementare istituito con il Decreto Legge n.59 del 6 maggio 2021;
  • 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione;
  • 13 miliardi dal programma REACT-EU, per gli anni 2021-2023.

Nel complesso, dunque, si potrà disporre di circa 261 miliardi di euro.

Il PNRR avrà un enorme impatto sulla crescita economica del nostro Paese.

Stando alle previsioni del governo, nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto a uno scenario privo dell’implementazione dello stesso Piano.

Le 6 missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come già detto in apertura, intende riparare i danni economici causati dall’emergenza sanitaria del coronavirus e dalle relative politiche di contenimento adottate dai vari paesi europei, e contribuirà in modo sostanziale a ridurre i divari territoriali, generazionali e di genere.

Ben 82 dei 206 miliardi di euro (circa il 40% dei fondi ripartibili territorialmente) saranno destinati al Mezzogiorno. Inoltre, si prevede un investimento significativo sui giovani e le donne.

Il Piano si sviluppa lungo sei “missioni”:

  1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura;
  2. Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica;
  3. Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile;
  4. Istruzione e Ricerca;
  5. Inclusione e Coesione;
  6. Salute

Vediamo, in breve, di cosa si tratta.

Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura

Per questa prima missione sono stati stanziati complessivamente 49,2 miliardi di euro. Lo scopo è quello di promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire nei settori chiave per l’Italia: turismo e cultura.

Obbiettivi:

  • il 100% della popolazione connessa entro il 2026;
  • connessioni veloci per 8,5 milioni di famiglie e imprese;
  • portare la fibra ottica in ulteriori 9.000 scuole;
  • creare 12.000 nuovi punti di erogazione del SSN;
  • sviluppare un approccio digitale per il rilancio di turismo e cultura.

Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica

In questa missione sono stati stanziati complessivamente 68,6 miliardi di euro per migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.

Obbiettivi:

  • potenziare il processo di riciclo dei rifiuti;
  • ridurre le perdite di acqua potabile sulle reti idriche;
  • efficientamento energetico di 50.000 edifici privati e pubblici anno;
  • ricerca e sviluppo dell’uso dell’idrogeno nell’industria e nei trasporti.

Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile

Pari a 31,4 miliardi di euro.

Lo scopo è quello di sviluppare un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese.

Obbiettivi:

  • modernizzazione e potenziamento delle ferrovie regionali;
  • riduzione dei tempi di alcune tratte ferroviarie;
  • investimenti sui porti verdi.

Istruzione e Ricerca

Stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro, con l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

Obbiettivi:

  • creare 228 mila nuovi posti in asili nido per bambini fra 0 e 6 anni;
  • trasformare circa 100 mila classi in connected learning environments;
  • ristrutturare scuole per 2,4 milioni di metri quadrati;
  • cablaggio di 40.000 edifici scolastici;
  • 6.000 nuovi dottorati a partire dal 2021.

Inclusione e Coesione

Questa missione prevede uno stanziamento complessivo di 22,4 miliardi. Lo scopo è quello di facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, rafforzando le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale.

Obbiettivi:

  • attuare un programma nazionale per garantire occupabilità dei lavoratori (GOL);
  • creare un ‘Fondo Impresa Donna’ a sostegno dell’impresa femminile;
  • incrementare i sostegni alle persone vulnerabili, non autosufficienti e con disabilità;
  • nuovi investimenti in infrastrutture per le Zone Economiche Speciali.

Salute

L’ultima delle sei missioni prevede uno stanziamento complessivo di 18,5 miliardi di euro. lo scopo è quello di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.

Obbiettivi:

  • 1.288 nuove Case di comunità e 381 ospedali di comunità per l’assistenza di prossimità;
  • fornire assistenza domiciliare al 10% degli over 65;
  • creare 602 nuove Centrali Operative Territoriali per l’assistenza remota;
  • 3.133 nuove grandi attrezzature per diagnosi e cura.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), c’è dell’altro

Accanto a queste sei missioni, il Piano prevede anche ulteriori e ambiziose riforme, prime fra tutte, quella della Pubblica Amministrazione, giustizia e altre riforme per promuovere la concorrenza come strumento di coesione sociale e crescita economica.

Per saperne di più, si legga il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso alla Commissione Europea.