Quanto prenderemo di pensione? E quanto sarà la misura della rendita rispetto all’ultimo stipendio? Sono queste le domande che ci si pone quando ci si appresta a lasciare il lavoro dopo aver superato i 60 anni di età.

Dare una risposta univoca non è semplice, anche perché il calcolo pensione è abbastanza complesso, soprattutto se un lavoratore ha alle spalle diverse attività caratterizzate anche da prestazioni occasionali o autonome con diversi livelli di retribuzione.

Il calcolo della pensione

Più semplice, invece, è il calcolo della pensione di chi ha un lavoro regolare dipendente e non lo ha mai interrotto.

Esistono, allo scopo, molti programmi online in grado di simulare l’ammontare della rendita, ma non sono così precisi. Del resto, non possono nemmeno esserlo.

In ogni caso, la prima regola da conoscere è che più si tarda l’uscita dal lavoro, maggiore sarà la pensione. Questo dipende dal fatto che lo Stato, tenendo conto delle aspettative di vita, riconosce una rendita più alta a chi tarda l’uscita dal lavoro.

A tal proposito è il coefficiente di trasformazione applicato al montante contributivo a determinare l’importo della pensione. E tale valore aumenta con l’età anagrafica.

Sistema di calcolo contributivo e retributivo

Ma la pensione dipende più che altro quanti contributi sono stati versati nella cassa pensionistica di appartenenza durante la carriera lavorativa. Maggiore è il montante contributivo e più alta sarà la rendita.

Altra variabile che determina l’importo dell’assegno è il sistema di calcolo della pensione. Per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 si applica il sistema di calcolo misto della pensione. Cioè la rendita viene quantificata in parte col sistema retributivo per i versamenti ante 1996 (più vantaggioso) e in parte col sistema contributivo per i periodi di copertura dal 1996 in avanti.

A parità di età della pensione, coloro che possono vantare più contributi versati prima del 1995 prenderanno una pensione più alta.

Pertanto l’importo dell’assegno sarà più prossimo a quello dell’ultimo stipendio uscendo coi requisiti per la vecchiaia.

Una stima che però non è valida per chi rientra nel sistema di calcolo pensione contributivo puro. In questo caso la rendita, nelle migliori delle ipotesi, sarà pari al 70% della ultima retribuzione, sempre con i requisiti di vecchiaia.

Uno strumento abbastanza preciso, ma solo per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995, è il nuovo simulatore PensAMi dell’Inps. Esso permette, senza accedere al sito internet con Spid, di ottenere informazioni di massima su quando andremo in pensione.