L’Ape sociale sarà attiva ancora nel 2024 e questa è certamente una buona notizia per molti lavoratori. Perché sembrava che la misura dovesse chiudere i battenti a fine 2023. Invece il governo ha deciso per la proroga della possibilità di pensionamento a 63 anni. Ci sono però delle novità che renderanno sicuramente la misura meno appetibile e meno facile da centrare.

“Buongiorno, sono Matteo e volevo sapere se anche l’anno prossimo potrò andare in pensione con l’Ape sociale. La misura è stata confermata, se non erro.

Per poco non sono rientrato quest’anno visto che ho 63 anni di età già compiuti. Purtroppo, termino la Naspi a febbraio. Ho già 30 anni di contributi. Secondo voi posso andare in pensione nel 2024? Mi ha fatto sorgere dei dubbi mia moglie che mi dice che nel 2024 serve arrivare a 36 anni di contributi.”

Posso andare in pensione con 30 anni di contributi nel 2024 con la vecchia Ape sociale come disoccupato?

L’articolo 30, comma 1, della bozza della legge di Bilancio prolunga fino al 31 dicembre 2024 il funzionamento dell’Ape sociale. Un anno in più per la misura destinata come sempre a disoccupati, invalidi, caregiver e lavori gravosi. Ma cambia il requisito contributivo per alcune categorie, perché per tutti la soglia diventa pari a 36 anni. Anche per i disoccupati come lo è il  lettore del nostro quesito, a cui diciamo che la moglie ha perfettamente ragione. Nulla da fare, nemmeno pensando all’istituto della cristallizzazione del diritto che per l’Ape sociale non trova applicazione.

Aumenta il requisito contributivo per la pensione a 63 anni

Nel 2024 potranno andare in pensione con l’Ape sociale solo i lavoratori che possono vantare almeno 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi. Tra l’altro un’altra novità introdotta è il divieto di cumulo con i redditi da lavoro, a esclusione di quelli da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.

Tornando al requisito contributivo peggiorato, viene meno la possibilità a caregiver, disoccupati e invalidi di poter accedere all’Ape sociale con 30 anni di contributi.

Prima la Naspi, poi la pensione con l’Ape sociale

Nonostante il nostro lettore ha già 30 anni di contributi e 63 anni di età, nel 2023 non può andare in pensione con l’Ape sociale in quanto essendo disoccupato, è assoggettato a un altro vincolo. Deve terminare prima di percepire l’intera Naspi spettante. Dal momento che il periodo indennizzato dalla disoccupazione INPS non termina entro il 31 dicembre 2023, nel 2024 ricadrà nella nuova Ape con 36 anni di contributi.

Lo stesso che accade al caregiver che per esempio, completa i 6 mesi di convivenza e assistenza del familiare stretto disabile nel 2024 e non nel 2023.

I requisiti aggiuntivi dell’Anticipo pensionistico sociale 2024

Ogni singola categoria a cui si applica l’Ape sociale, ha dei sotto requisiti da rispettare. Per il lavoro gravoso è necessario aver svolto una di queste attività per almeno 6 degli ultimi 7 anni o per 7 degli ultimi 10 anni. Tra l’altro nel 2024 non vale l’estensione delle attività lavorative gravose previste per l’Ape fino al 31 dicembre 2023. Si torna quindi alle solite 15 attività che per intenderci, offrono la possibilità di accedere pure alla quota 41 per i precoci.

Sono proprio questi sotto requisiti necessari che rendono la misura non idonea a cristallizzare il diritto alla pensione. Pertanto, chi non completa età, contribuzione e requisito aggiuntivo entro il 31 dicembre, non può pensare di sfruttare la vecchia misura nel 2024.