Niente più cessione del credito, con salvagente per le pratiche già presentate. Può essere così riassunto il comunicato stampa pubblicato in data 30 maggio con il quale Poste IT dice addio alla cessione del credito connessa ai bonus edilizi, compreso il superbonus.

Nella scelta hanno inciso soprattuto le novità in materia di cessione del credito e sconto in fattura introdotte con il DL 39. Decreto con il quale il Governo ha stoppato le due opzioni, salvo pochi casi residui di applicabilità.

Vediamo nello specifico quali saranno i piani di Poste italiane da qui in avanti.

Cessione e sconto in fattura. L’intervento del DL 39

Il DL 39 può essere considerato il decreto con il quale Governo ha sentenziato la fine delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Chiudendo anche il cerchio con quelle relative alle spese 2023 e rate residue degli anni precedenti. Infatti, le comunicazioni relative a tale spese potevano essere presentate entro lo scorso 4 aprile; in caso di commissione di errori sostanziali nella comunicazione di cessione o sconto al Fisco, non è più possibile ricorrere alla remissione in bonis .

Inoltre, post DL 39, non sarà più possibile cedere le rate residue di detrazione. Cosicché se un contribuente ha sostenuto spese per superbonus e altri bonus edilizi indicando la prima rata di detrazione in dichiarazione dei redditi, le rate residue di detrazione non potranno più essere cedute. Nei fatti non si può più parlare di cessione delle rate residue di detrazione.

Rispetto ai casi residui per i quali il DL 39 ammette ancora le opzioni di sconto e cessione, è corretto affermare che sono possibili:

  • le cessioni successive alle opzioni di prima cessione o sconto in fattura;
  • le cessioni successive a tali opzioni, sempre nei limiti di cui all’art.121 del DL 34/2020.

Ad esempio, sconto e cessione sono ancora ammesse per i lavori superbonus con CILA presentata prima del 17 febbraio 2023 se risultano spese (basta anche solo una piccola spesa in acconto e fatturata) sostenute alla data del 30 marzo 2024.

Data di entrata in vigore del DL 39.

I lavori superbonus dormienti sono tagliati fuori dallo sconto e dalla cessione.

Poste dice addio alla cessione dei crediti. Per migliaia di contribuenti è corsa a chiudere le pratiche

Anche in virtù delle novità previste con il DL39, Poste italiane ha deciso di bloccare la cessione del credito. Dovrebbe trattarsi di un addio definitivo.

Nel comunicato stampa sulla cessione del credito pubblicato in data 30 maggio, Poste ha comunicato che:

A partire dal 30 maggio 2024, non è più possibile effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta, ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i.

Le richieste di cessione pervenute prima di tale data saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente. Al riguardo, si ricorda che Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre – riservandosi, quindi, di valutare, a proprio insindacabile giudizio – l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute.

Riassumendo…

  • Poste italiane dice addio alla cessione del credito;
  • a partire dal 30 maggio 2024, non è più possibile effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta;
  • Poste procederà con la valutazione delle pratiche di cessione attivate prima del 30 maggio.