Il 20 settembre 2023 prende il via la seconda fase della compagna INPS 2023 diretta all’accertamento di esistenza in vita per coloro che risiedono all’estero ma che percepiscono la pensione anche dall’Italia.

Si tratta di un adempimento che è diretto a evitare che qualcuno residente fuori dal nostro Paese continui a percepire la pensione italiana anche dopo che il pensionato stesso sia deceduto.

Le due fasi della campagna 2023 e 2024

La prima fase della campagna di accertamento di esistenza in vita per il 2023 e 2024 si è già conclusa ad agosto e ha interessato i pensionati residenti in:

  • America
  • Asia
  • Estremo Oriente
  • Paesi scandinavi
  • Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.

La seconda fase adesso interessa i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania.

A questi soggetti, Citibank (che gestisce la campagna) invierà dal 20 settembre 2023 le richieste di attestazione di esistenza in vita. Che dovranno essere compilate e inviate (secondo le modalità indicate nella richiesta) entro il 18 gennaio 2024.

Laddove l’interessato dovesse non far pervenire, entro la citata data, il modulo compilato, l’INPS chiederà che il pensionato si rechi a ritirare la pensione presso gli sportelli Western Union del Paese di residenza. La cosa deve essere fatta entro il 19 febbraio 2024. Laddove il pensionato non dovesse riscuotere la pensione oppure non dovesse produrre l’attestazione di esistenza in vita nemmeno entro il 19 febbraio 2024, allora l’INPS procederà a sospendere la pensione a partire dalla rata di marzo 2024.

Esistenza in vita del pensionato all’estero: gli esclusi dalla prova

Secondo quanto si apprende nel Messaggio INPS n. 3183 del 12 settembre 2023, si escludono dall’accertamento di esistenza in vita alcuni gruppi di pensionati quali, ad esempio, quelli che risiedono in Paesi in cui operano Istituzioni con le quali l’INPS ha stipulato accordi di collaborazione per lo scambio telematico di informazioni sul decesso dei pensionati comuni.

In particolare la richiesta di produrre la prova di esistenza in vita non sarà inviata a:

  • pensionati i cui dati anagrafici e di decesso sono oggetto di scambi mensili con le Istituzioni previdenziali tedesche e svizzere. L’esclusione non riguarda tutti i pensionati residenti in Germania e in Svizzera, ma solo quelli che sono titolari anche di prestazioni a carico delle suddette Istituzioni e per i quali vengono scambiate le informazioni
  • pensionati i cui dati anagrafici e di decesso sono oggetto di scambi mensili di informazioni con la Caisse Nationale d’Assurance Vieillesse (CNAV) francese
  • pensionati residenti in Belgio, beneficiari di trattamenti pensionistici comuni con il Service fédéral des Pensions (SFP)
  • pensionati che hanno riscosso personalmente agli sportelli Western Union almeno una rata di pensione in prossimità dell’avvio del processo di verifica. Infatti, la riscossione personale presso il Partner d’appoggio della Banca è considerata prova sufficiente dell’esistenza in vita, poiché le agenzie Western Union accertano, all’atto dell’incasso, l’identità del beneficiario attraverso documenti validi con foto
  • pensionati i cui pagamenti sono stati già sospesi da Citibank a seguito del mancato completamento delle precedenti campagne di accertamento dell’esistenza in vita. O di riaccrediti consecutivi di rate di pensione.

Riassumendo…

  • il 20 settembre 2023 prende il via la seconda fase di accertamento dell’esistenza in vita di coloro che, residenti all’estero, percepiscono la pensione dall’Italia
  • la prima fase si è conclusa ad agosto 2023. E ha interessato i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi
  • la seconda fase interessa, invece, i pensionati residenti in altri paesi di Europa, Africa e Oceania
  • sono esclusi dall’accertamento quei pensionati che risiedono in Paesi le cui istituzioni previdenziali hanno uno scambio di dati e informazioni con l’INPS
  • il dettaglio dei pensionati esclusi dalla campagna di accertamento in vita 2023 e 2024 sono indicati nel Messaggio INPS n. 3183 del 12 settembre 2023.