Stanno per arrivare i rimborsi Irpef 2023 per i pensionati che presentano la dichiarazione dei redditi con modello 730. Una procedura che vede l’Inps coinvolto quale soggetto principale di sostituto d’imposta e che procede solitamente a effettuare i conguagli fiscali per i pensionati e gli assicurati. Salvo buon fine.

Come ogni anno, i contribuenti a credito (o a debito) di Irpef che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2024, riceveranno direttamente il conguaglio direttamente col cedolino pensione. Se trattasi di soldi da recuperare, come ad esempio per oneri dovuti a spese sanitarie, di assistenza, o per spese contemplate dalla normativa fiscale, il pensionato potrà ottenerle semplicemente indicando l’Inps quale sostituto d’imposta.

I rimborsi da 730/2024 sulla pensione

Il rimborso Irpef a conguaglio sarà erogato quindi con la pensione di agosto. Vi è tuttavia un limite da rispettare che è di 4.000 euro. L’Agenzia delle Entrate potrà, infatti, sospendere l’erogazione del rimborso fino a 6 mesi. In seguito a controlli preventivi che saranno effettuati sulla dichiarazione precompilata qualora emergano elementi di incoerenza.

In pratica, se compaiono scostamenti significativi fra i dati in possesso dell’amministrazione finanziaria e le correzioni apportate dal contribuente nella dichiarazione precompilata, l’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione per chiedere al contribuente di verificare l’esattezza dei dati inseriti o modificati.

Sarà necessario anche presentare o dichiarare sotto la personale responsabilità gli importi indicati nel modello 730/2024 che non risultano pre caricati nel cassetto fiscale e quindi dovranno essere verificati. Contestualmente l’Agenzia delle Entrate sospenderà il rimborso Irpef per poi concederlo una volta riscontrata l’esattezza di quanto dichiarato.

I controlli preventivi del fisco

Si tratta di controlli preventivi che già sono effettuati per i rimborsi superiori a 4.000 euro e per i quali esiste una fase di controllo a priori prima della erogazione del credito. Soprattutto per le spese sanitarie che ormai sono instradate automaticamente con il sistema tessera sanitaria (TS).

Con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 19 giugno 2019, tali controlli sono estesi anche sotto tale soglia al verificarsi di elementi di incoerenza nelle dichiarazioni del pensionato. Capita spesso che molte voci di spesa siano inserite impropriamente soprattutto se il contribuente non si avvale dell’assistenza di un CAF. In tal caso non saranno riconosciute e quindi scartate.

Il rischio di un blocco dei rimborsi sulla pensione di agosto è quindi concreto. Qualora l’Agenzia delle Entrate ravvisi scostamenti significativi fra quanto presente nella banca dati dell’anagrafe tributaria e quanto dichiarato dal contribuente.

Da ricordare che i conguagli Irpef sono effettuati a distanza di circa due mesi dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. L’Inps elabora i primi conguagli Irpef a luglio per coloro che presentano il 730 a giugno, procedendo al pagamento con la pensione di agosto. Lo stesso avviene a settembre per coloro che presentano la dichiarazione dei redditi a luglio. E così via, fino a fine anno.

Riassumendo…

  • Chi è a credito di imposta Irpef riceverà a breve i soldi col cedolino pensione.
  • I conguagli Irpef saranno elaborati dall’Inps a partire da luglio e pagati ad agosto.
  • Chi è a credito d’imposta superiore a 4.000 euro potrebbe subire dei ritardi nell’accredito.