L’ABI (Associazione bancaria italiana) ha pubblicato un’infografica semplice ed intuitiva che guida il contribuente nella scelta di quale sia la strada migliore da intraprendere a fronte dei bonus casa (detrazione, sconto in fattura o cessione del credito).
Più in dettaglio, l’infografica è incentrata sulla cessione del credito.
Cessione del credito per i bonus casa
Per le spese che danno diritto al bonus 110, il beneficiario può, in alternativa alla detrazione fiscale, optare per:
- lo sconto in fattura da parte della stessa impresa che esegue i lavori, la quale poi recupera l’importo nella forma del credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione o da poter cedere a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari)
- oppure la cessione del credito a terzi, inclusa l’impresa che esegue i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari. Il cessionario (chi riceve il credito) può utilizzarlo in compensazione oppure cederlo ulteriormente.
Stessa cosa può avvenire, con riferimento alle spese 2020 e 2021, per gli altri bonus casa (bonus ristrutturazione, ecobonus, bonus facciate, ecc.).
Perché conviene la cessione del credito
Tra i soggetti verso cui è possibile effettuare la cessione del credito rientrano, dunque, anche le banche.
La cessione del credito permette al contribuente di ricevere liquidità immediata, senza dover attendere di recuperare il beneficio fiscale in dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazione (di norma, nell’arco di 10 anni o 5 anni se trattasi di bonus 110).
Come spiega l’infografica ABI, la cessione a fronte dei bonus casa conviene, ad esempio, in questi casi:
- si ritiene di non avere capienza reddituale sufficiente per recuperare in dichiarazione l’intero ammontare della spesa sostenuta (in caso di incapienza IRPEF, infatti, la detrazione è persa in parte o tutta)
- il contribuente vuole recuperare in un’unica soluzione l’importo spettante, senza attendere anni
- si vuole beneficiare delle agevolazioni senza utilizzare (del tutto o in parte) fondi propri (in tal caso si può ricorrere al c.d. finanziamento ponte).
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