Per i lavoratori dell’editoria anche da quest’anno si aprono le porte alla pensione anticipata. La legge di bilancio 2024 ha stanziato nuovi fondi presso l’Inps per consentire ai lavoratori del settore poligrafico di lasciare il lavoro in anticipo con almeno 35 anni di contributi. Il pensionamento, tuttavia, non è riservato a tutti, ma interessa solo coloro che sono stati investiti da crisi aziendali per le quali sono state attivati gli ammortizzatori sociali.

Il pensionamento anticipato per i dipendenti dell’editoria, settore poligrafici, è previsto da 4 anni per i datori di lavoro in crisi ed è stato recentemente confermato dalla legge finanziaria.

La norma aggiornata, nata dopo l’esplosione della pandemia (covid-19), consente di tutelare i lavoratori delle aziende che non sono più state in grado di riprendersi dalla crisi economica. Con la Circolare Inps del 23 maggio 2024 n. 68, sono fornite istruzioni e chiarimenti sul perfezionamento dei requisiti che consentano il prepensionamento dei lavoratori.

Pensione anticipata per chi lavora nell’editoria

La legge – lo ricordiamo – prevede che la possibilità di accedere al prepensionamento sia concessa ai lavoratori poligrafici di:

  • imprese stampatrici di giornali quotidiani e di periodici;
  • imprese editrici di giornali quotidiani;
  • di periodici;
  • agenzie di stampa a diffusione nazionale che abbiano attuato piani di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale in presenza di crisi.

Per costoro c’è la possibilità di accesso al trattamento di pensione con anzianità contributiva di almeno 35 anni (anziché 38) versati entro il 31 dicembre 2023. Più specificatamente – come spiega la circolare Inps numero 93 del 6 agosto 2020 – l’azienda editoriale deve aver attivato una riorganizzazione aziendale a causa di crisi collocando i lavoratori in Cassa Integrazione Straordinaria. L’Inps spiega quindi che il beneficio è concesso solo a favore dei dipendenti ammessi alla CIGS con causale specifica di riorganizzazione aziendale in presenza di crisi a esclusione di altre motivazioni.

Come presentare domanda di pensione

La domanda di pensionamento anticipato dei poligrafici deve essere presentata dai lavoratori entro 60 giorni dall’ammissione alla CIGS.

Ovvero – precisa l’Inps – nel periodo di godimento del trattamento medesimo, entro 60 giorni dal maturare delle condizioni di anzianità contributiva richiesta. Dunque entro i due anni dall’immissione in CIGS.

La domanda deve essere presentata esclusivamente per via telematica accedendo col le proprie credenziale al portale web Inps.it. O tramite Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa). Oppure al numero 06 164 164, da rete mobile, ovvero tramite gli enti di patronato. Essendo i fondi disponibili limitati, chi prima presenterà istanza, maggiori possibilità avrà di essere soddisfatto.

L’Inps, infatti, provvederà al monitoraggio delle domande di pensionamento presentate dai soggetti secondo l’ordine di sottoscrizione del relativo accordo di procedura presso l’ente competente. Qualora dall’esame delle domande presentate risulti il raggiungimento, anche in termini prospettici, dei limiti di spesa previsti per l’attuazione del presente comma, l’Inps non prenderà in esame ulteriori domande di pensionamento.

Sono stati stanziati per il finanziamento della pensione dei poligrafici di aziende in crisi, 10,4 milioni di euro per l’anno 2024. 10,5 milioni di euro per l’anno 2025, 10,5 milioni di euro per l’anno 2026 e 2,4 milioni di euro per l’anno 2027.

Riassumendo…

  • Pensione anticipata in editoria 35 anni di contributi, stanziati nuovi fondi.
  • La domanda all’Inps deve essere presentata entro 60 giorni dall’ammissione alla CIGS.
  • Stanziati per il 2024 10,4 milioni di euro per le pensioni anticipate di chi lavora nell’editoria.