Potrebbero esserci novità interessanti sulla quattordicesima pensione dal 2020. Le ultime richieste dei sindacati al Governo puntano ad estendere la platea dei beneficiari che hanno diritto alla 14sima mensilità sulla pensione. Riepiloghiamo brevemente le regole e i requisiti attuali per poi analizzare gli spunti di riforma.

Quattordicesima pensione 2020: fino a 1500 euro per la 14mensilità

Ad oggi la 14sima mensilità aggiuntiva spetta a chi ha compiuto 64 anni e non possiede un reddito superiore a due volte il minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, corrispondente quindi a circa 1.000 euro al mese (visto che il trattamento è fissato a 513 euro).

Si tratta di una platea di circa 3 milioni e mezzo di persone. La richiesta dei sindacati è quella di estendere questa platea innalzando la soglia a 1500 euro appunto. La proposta trova l’accordo delle sigle Cgil, Cisl e Uil. Dopo il recente colloquio con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, sembrano esserci buoni margini per trovare un accordo su questo punto. Resta il problema della copertura: la stima è di 500-600 milioni di euro. Non una cifra esorbitante ma che comunque deve trovare spazio nella coperta corta della Legge di Bilancio 2020. L’alternativa potrebbe essere una soluzione di compromesso: un incremento più contenuto rispetto ai 500 euro in modo da ridurre anche la spesa per estendere la platea di beneficiari ad un milione di persone circa e non a tre milioni e mezzo.

Riforma pensioni, le richieste dei sindacati: non solo quattordicesima

Gli interventi sul fronte pensioni proposti dai sindacati si muovo su più direzioni. Oltre alla sopra citata 14sima estesa anche a chi prende 1500 euro di pensione al mese, sul tavolo resta la rivalutazione delle pensioni e la valorizzazione del lavoro di cura ai fini del calcolo degli anni di contributi versati per poter accedere alla pensione.