“Tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Vale per l’insetto come per gli astri. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile“, affermava Albert Einstein. In effetti molte delle cose con cui ci ritroviamo a dover fare i conti non sono sotto il nostro controllo.

Ne è un chiaro esempio la burocrazia che presenta tutta una serie di paletti da dover rispettare per poter accedere ai vari servizi pubblici.

Proprio per questo motivo, quando si tratta di rapporti con il Fisco, è bene restare aggiornati in modo tale da non perdere l’opportunità di beneficiare di importanti agevolazioni.

Tregua fiscale, come funziona la sanatoria con mini sanzione al 3%

A proposito di agevolazioni fiscali, il governo ha deciso di dare il via con la legge di bilancio 2023 a una nuova tregua fiscale. Una misura, quest’ultima, volta a far tirare un sospiro di sollievo alle famiglie economicamente disagiate. Entrando nei dettagli, a partire dal 31 marzo 2023 avrà luogo la cancellazione delle cartelle esattoriali di importo pari a massimo mille euro e affidate all’agente di riscossione fino al 2015. Viene offerta anche la possibilità di rateizzare, fino a cinque anni, i pagamenti fiscali non effettuati nel 2022. Il tutto senza aggravio di sanzioni e interessi. Verrà applicata, inoltre, una mini sanzione pari al 3% sui debiti inerenti il periodo che va dal 2019 al 2020.

Ebbene, proprio soffermandosi su quest’ultima sono giunte delucidazione in merito da parte dell’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 1/E del 13 gennaio 2023. Entrando nei dettagli è necessario sottolineare che i soggetti interessati possono beneficiare della definizione agevolata degli oneri a loro carico, derivati da controlli automatizzati, semplicemente pagando una sanzione ridotta al 3%. Imposte, contributi previdenziali, interessi e somme aggiuntive, invece, vengono pagati per intero.

Per poter beneficiare di tale opportunità è necessario effettuare il pagamento in un’unica soluzione entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.

Le tempistiche si estendono a massimo 90 giorni se l’invio della comunicazione avviene telematicamente. Nel caso in cui si preferisca optare per il pagamento a rate, la prima deve essere pagata entro i termini prima citati. Le rate successive dovranno essere “versate entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre successivo, con i relativi interessi“.

Questo rientra nella rottamazione: la guida aggiornata con i chiarimenti delle Entrate

Sempre l’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alla rottamazione 2023. Entrando nei dettagli, attraverso la circolare numero 2 del 27 gennaio 2023 ha fornito indicazioni su:

  • Regolarizzazione delle irregolarità formali inerenti imposte sui redditi, Iva e Irap fino al 31 ottobre 2022;
  • Ravvedimento speciale delle le violazioni tributarie inerenti le dichiarazioni risalenti al periodo d’imposta 2021 e precedenti;
  • Adesione e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento;
  • Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale;
  • Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati all’Agente della riscossione dal 2000 al 2015;
  • Definizione agevolata dei carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Per ottenere maggiori informazioni dettagliate in merito alla rottamazione, pertanto, si invita a consultare l’apposita circolare, ovvero la numero 2/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate in data 27 gennaio 2023.