Quota 100, il cavallo di battaglia della Lega per la riforma pensioni del 2018 non ha funzionato. Ci si attendeva 1 milione di pensionati, ma ne sono arrivati appena 380 mila in 3 anni. Cosa non ha funzionato?

Le previsioni erano di 1 milione di uscite anticipate in tre anni con Quota 100 e altrettante assunzioni di giovani lavoratori. Ma non è andata esattamente così. A certificarlo è l’Inps che ha presentato i dati ufficiali al Parlamento. Ma c’è anche un altro sorprendente fatto poco conosciuto.

Pensioni, Quota 100 ha fatto flop

Secondo le risultanze dell’ente previdenziale, le pensioni liquidate con i requisiti previsti da Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) sono state meno di 380 mila.

Numeri che potrebbe salire fino a 450 mila se nel frattempo anche altri aventi diritto fino al 2021 presenteranno domanda il prossimo anno.

In ogni caso, siamo molto lontani dalle previsioni del primo governo giallo – verde targato Giuseppe Conte. Ma, come ha ricordato l’ex Segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli,

“gran parte delle aziende ha usato Quota 100 per fare ristrutturazione aziendale, cioè fare lo stesso lavoro con meno lavoratori. A questo è servita Quota 100”.

Quota 100, dunque, è andata bene solo per i dipendenti della pubblica amministrazione. Mentre nel settore del lavoro autonomo e della libera professione, Quota 100 ha soddisfatto meno del 20% delle richieste totali.

Cosa non ha funzionato

Le ragioni del flop sono riconducibili sostanzialmente a motivi economici. I lavoratori vogliono andare in pensione prima rispetto alle regole Fornero, ma con una rendita dignitosa. Ma uscendo a 62 anni di età si subisce una penalizzazione che l’Inps quantifica mediamente nel 5,2% per ogni 12 mesi di anticipo rispetto ai 67 anni previste per la pensione di vecchiaia.

Una penalizzazione che può essere ammortizzata solo dagli statali che con Quota 100 si sono visti liquidare la pensione con assegni medi da 2.161 euro al mese. Mentre agli autonomi sono arrivati solo 1.376 euro al mese.

A dare le dovute spiegazioni dovrà a questo punto essere il leader della Lega Matteo Salvini, recentemente tornato alla carica contro le regole Fornero e per proporre come riforma pensioni Quota 41.