31 maggio 2024, è questa la scadenza che devono segnare sul calendario i contribuenti che intendono sfruttare la chance di ravvedimento operoso speciale; grazie alla sanatoria è possibile sistemare eventuali violazioni commesse, ad esempio una dichiarazione dei redditi infedele, pagando una sanzione ridotta a 1/18. Oltre all’imposta e agli interessi.

Ad esempio per l’omessa indicazione di un reddito di paga la sanzione del 5% anziché del 90%. Per sfruttare lo sconto sarà anche necessario rimuovere l’irregolarità commessa. Dunque, entro il 31 maggio sarà d’obbligo una dichiarazione dei redditi integrativa.

Vediamo quali sono le indicazioni da seguire per chi, entro il 31 maggio, volesse sistemare le violazioni relative al periodo d’imposta 2021 e precedenti e/o quelle relative al periodo d’imposta 2022.

Il ravvedimento speciale. Un cenno

Il ravvedimento speciale è una delle sanatorie previste dall’articolo 1, commi da 174 a 178, legge n. 197/2022, legge di bilancio 2023.

Possono essere sistemate le violazioni commesse in materia di Imposte sui redditi, Iva, Irap, ecc. Alla base ci deve essere una dichiarazione validamente presentata e da regolarizzare.

Sono  oggetto di sanatoria anche le violazioni prodromiche. Si pensi ad esempio all’omessa fatturazione. O all’omessa emissione di uno scontrino.

Possono essere regolarizzate, pagando la sanzione prevista per la violazione commessa ridotta però a 1/18:

  • tutte le violazioni che possono essere oggetto di ravvedimento operoso ordinario, ex articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, in relazione ai periodi d’imposta 2021 e precedenti, purché la dichiarazione del relativo periodo d’imposta sia stata validamente presentata;
  • le irregolarità relative ai redditi di fonte estera, all’imposta sul valore delle attività finanziarie estere (IVAFE) e all’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (IVIE) che non siano individuabili con i controlli automatizzati delle dichiarazioni di cui all’articolo 36-bis del DPR n. 600 del 1973. Anche se relative ad attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato, nonostante la violazione dei predetti obblighi di monitoraggio.

Non sono oggetto invece di ravvedimento speciale: le irregolarità emerse da controlli automatizzati, nonché le violazioni di natura formale; le irregolarità relative agli obblighi di monitoraggio degli investimenti detenuti all’estero.

E’ escluso il ravvedimento speciale per l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato.

Il ravvedimento riguarda anche l’utilizzo di crediti inesistenti o non spettanti.

Ravvedimento speciale. Un recap sulla scadenza del 31 maggio

In premessa abbiamo richiamato la scadenza del 31 maggio.

Infatti, tale data interessa sia chi volesse sistemare irregolarità relative all’anno 2021 e precedenti. O relative al periodo d’imposta 2022.

Infatti, entro il 31 maggio dovranno essere pagate:

  • le prime cinque rate (in alternativa è possibile pagare tutte le rate in unica soluzione al 31 maggio) rispetto alle violazioni periodo d’imposta 2021 e precedenti (fino a quelli accertabili);
  •  la prima rata rispetto alle violazioni riferite al periodo d’imposta 2022.

Sempre entro il 31 maggio sarà necessario rimuovere le irregolarità commesse. La nuova data per il ravvedimento è stata fissata dal DL 39.

Dopo aver pagato le prime cinque rate, le altre rate avranno scadenza: 30 giugno 2024 (6° rata), 30 settembre 2024, 20 dicembre 2024.

Per le le violazioni riferite al periodo d’imposta 2022, dopo aver pagato la prima rata al 31 maggio, le altre rate saranno sempre al: 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024.

Riassumendo…

  • Il 31 maggio scade il ravvedimento speciale;
  • dovranno essere pagare le rate come da scadenza prorogata dal DL 39, art.7;
  • entro il 31 maggio sarà necessario rimuovere anche l’irregolarità commessa.