Definitivo oramai il passaggio dal reddito di cittadinanza al reddito di inclusione. Nel 2024 e a partire da gennaio, le famiglie che beneficiavano del reddito di cittadinanza, se ne hanno ancora diritto, dovranno passare all’assegno di inclusione. Una novità su cui tanti adesso chiedono notizie. L’assegno di inclusione, almeno stando alle informazioni attuali con la misura in programma, ma non ancora varata definitivamente, dovrebbe ricalcare, come importi base, il reddito di cittadinanza. Ma ciò non vuol dire che le famiglie che oggi prendono una determinata cifra di sussidio con il reddito di cittadinanza, prenderanno la stessa cifra anche con l’assegno di inclusione.

“Buonasera, sono Pasquale, beneficiario del reddito di cittadinanza. Siamo in 4 in famiglia. Io ho 62 anni di età, mia moglie ne compie 60 l’anno venturo a maggio e poi abbiamo le due nostre figlie di 24 e 22 anni. Nessuno di noi lavora e non abbiamo pensioni o altre rendite. La casa dove abitiamo è di un nostro zio che vive in Olanda e ci fa stare a titolo gratuito. Oggi prendiamo 1.050 euro al mese di reddito di cittadinanza. Secondo me, per via della mia età, anche a gennaio prenderemo un sussidio, che non sarà il reddito di cittadinanza ma l’assegno di inclusione. Ma la cifra della nuova misura sarà la stessa del reddito di cittadinanza.? Mia moglie dice che ci taglieranno l’aiuto.”

Ecco cosa si sa del nuovo assegno di inclusione

Sul reddito di cittadinanza oggi si dice tutto e il contrario di tutto, soprattutto per ciò che accadrà nel passaggio all’assegno di inclusione da gennaio. Tutto ciò che oggi si sente è solo frutto delle tante voci e delle indiscrezioni che trapelano da fonti vicine al dossier “legge di Bilancio” del Governo. Perché con il DL Lavoro l’assegno di inclusione di fatto è stato ufficializzato. Ma senza entrare nel dettaglio del funzionamento di questa misura.

Qualcosa però si può già capire. Soprattutto si può capire che la divisione in due della platea degli attuali beneficiari del reddito di cittadinanza resterà determinante anche per l’assegno di inclusione.

Dal reddito di cittadinanza al reddito di inclusione, ecco gli esempi di cosa cambia

Chi pensa che con l’assegno di inclusione tutto resti più o meno invariato rispetto al reddito di cittadinanza è fuori strada. Così come lo sono quelli che criticano il Governo, sostenendo che non hanno mantenuto la promessa di cancellare il sussidio e di renderlo meno fruibile a stranieri e giovani. Limiti e riduzioni rispetto al reddito di cittadinanza sono evidenti con l’assegno di inclusione.

Perché se è vero che da agosto molti non prenderanno più il reddito di cittadinanza perché appartenenti a famiglie composte solo da persone tra i 18 ed i 59 anni senza problematiche di salute, bisogna dire anche altro. Da settembre per questi soggetti dovrebbe arrivare il sostegno alla formazione e al lavoro, nuova misura destinata agli occupabili. Forse, con un sussidio di 350 euro al mese e l’obbligo di frequentare programmi di riqualificazione professionale e lavorativa. Per le famiglie composte solo da over 60, minorenni o invalidi, dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione cambierà poco. Sia come importi che come durata del sussidio, almeno per la prima assegnazione (18 mesi).

Per l’assegno di inclusione gli occupabili di una famiglia diventano determinanti per gli importi

Diverso il caso di famiglie composte non solo da over 60, minorenni o invalidi. Perché il componente occupabile (tra i 18 e i 59 anni di età), finirà con il non influire più sugli importi del sussidio. E significa che una famiglia rischierà di perdere una quota di sussidio nel passaggio dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione. Questione di scala di equivalenza.

E per capire il meccanismo, il nostro lettore può essere un esempio ideale.

Come ci dice infatti, lui prende 1.050 euro di sussidio oggi perché la sua famiglia è composta da 4 adulti, con scala di equivalenza 2,1. Significa che se è pari a 500 euro al mese il sussidio per un single, moltiplicando questa cifra per 2,1, si arriva a 1.050 euro al mese. Il reddito di cittadinanza, come si evince dalle tabelle ministeriali, per 4 adulti vale massimo 12.600 euro annui, ovvero 1.050 euro al mese per 12 mesi.

Non tutti i componenti della famiglia vengono considerati con l’assegno di inclusione

Ma la famiglia del nostro lettore avrà a gennaio 4 componenti di cui solo uno “fragile”, come vengono considerati quelli con 60 o più anni di età, sotto i 18 anni o invalidi. La moglie per i primi mesi del 2024 sarà reputata occupabile alla pari delle due figlie. E pertanto il sussidio per questa famiglia sarà pari a 500 euro al mese, almeno fino al compimento dei 60 anni della moglie. Solo a partire da giugno (la moglie compie 60 anni a maggio), l’assegno di inclusione dovrebbe salire, considerando anche la moglie nella scala di equivalenza.

In pratica si passerà alla scala di equivalenza relativa a famiglie composte da due adulti, che vale 1,4. Significa che prenderanno da giugno, 700 euro di sussidio (550 euro moltiplicato per 1,4). Come è evidente, nel calcolo dell’assegno di inclusione, non entrerà più nessun componente di età compresa tra 18 e 59 anni, anche se disoccupati. Se una delle due figlie del nostro lettore fosse stata minorenne, allora si passava a 800 euro di sussidio mensile (scala di equivalenza 1,6 per due adulti e un minore).