Tu sei un pensiero bellissimo che mai si perderà, perché se poi ad un tratto cambia il tempo e se cambia il vento io so che ti ritrovo sempre là, dove è sempre sole“, cantano i Modà con il brano Dove è sempre sole. Un modus vivendi che per un certo periodo di tempo ha caratterizzato molti percettori del reddito di cittadinanza. Quest’ultimi, infatti, nonostante le vicissitudini degli ultimi anni, hanno potuto comunque beneficiare dell’erogazione del sussidio in questione.

Un aiuto importante per molte famiglie alle prese con delle difficoltà economiche, che hanno così avuto a disposizione del denaro per sostenere le varie spese quotidiane.

Con l’arrivo del governo Meloni, però, la musica è cambiata. Già in molti hanno dovuto salutare il sussidio targato Movimento 5 Stelle, mentre altri potranno continuare a beneficiare di tale misura fino alla fine dell’anno in corso. Ma cosa accadrà a partire dal 2024? Ecco cosa aspettarsi.

Reddito di Cittadinanza 2024, tutte le novità nella Legge di Bilancio

Il Consiglio dei Ministri ha di recente approvato il disegno di legge di bilancio 2024 – 2026. Quest’ultimo, ha portato con sé brutte notizie per tutti coloro che speravano in un ripensamento da parte del governo sul reddito di cittadinanza. Nel testo della Manovra, infatti, non viene fatto alcun riferimento al sussidio o ad una sua eventuale proroga. Questo vuol dire che siamo ormai alle battute finali. Il prossimo 31 dicembre 2023 segnerà l’addio definitivo. Cosa accadrà adesso ai tanti percettori?

Ebbene, ricordiamo che in base a quanto previsto dall’articolo uno, comma 313 della legge numero 197 del 29 dicembre 2022:

“Nelle more di un’organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 la misura del reddito di cittadinanza di cui agli articoli da 1 a 13 del decreto – legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, è riconosciuta nel limite massimo di 7 mensilità”.

Ad essere interessati da tale stretta sono le persone aventi un’età compresa tra 18 anni e 59 anni in grado di lavorare che hanno già dovuto dire addio al reddito di cittadinanza.

Proprio quest’ultimi possono richiedere a partire dal mese di settembre il Supporto per la formazione e il lavoro. Dall’importo pari a 350 euro mensili, il sussidio viene erogato a patto di prendere parte ad un’attività formativa e avere un Isee inferiore a sei mila euro.

Assegno di inclusione al via da gennaio 2024

Potranno continuare a beneficiare del reddito di cittadinanza fino al mese di dicembre 2023 i nuclei famigliari che presentano al loro interno un minore, un disabile, una persona con un’età superiore a 60 anni o presa in carico dai servizi sociali. Ebbene, i soggetti in questione potranno beneficiare da gennaio 2024 dell’erogazione dell’assegno di inclusione. Tale contributo verrà riconosciuto a patto di avere un Isee inferiore a 9.360 euro e reddito familiare pari a massimo a sei mila euro. Tale limite deve essere moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza e di conseguenza può risultare più alto. L’assegno di inclusione, come sancisce l’articolo tre del decreto legge numero 48 del 4 maggio 2023, si presenta come un beneficio economico che:

“su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare, come definito nel presente decreto, fino alla soglia di euro 6.000 annui, ovvero di euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza”-

L’importo del nuovo sussidio sarà pari a 500 euro mensili. A questo si andrà ad aggiungere un eventuale contributo per l’affitto fino a 280 euro mensili.

Se il nucleo famigliare presenta persone aventi tutti un’età pari almeno a 67 anni o 67enni e disabili, l’importo dell’assegno di inclusione aumenta fino a 630 euro mensili. L’integrazione per l’affitto in tal caso scenderà fino a quota 150 euro.