Reddito di Cittadinanza, arriva la norma “Spazza Divani”

La nuova stretta al Reddito di Cittadinanza permetterà di “smascherare chi vuole solo un sussidio e non il lavoro”.
2 anni fa
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reddito di cittadinanza
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Il reddito di cittadinanza potrebbe presto subire una importante modifica che andrà in senso restrittivo. Il centro destra ha appena proposto una nuova norma che è già stata ribattezzata come “spazza divani”.

Si tratta dell’ennesima modifica all’Istituto (dopo quelle già introdotte con la legge di bilancio 2022) pensata per ridurre il tempo di permanenza all’interno di questo regime di sussidio.
La nuova proposta è attualmente in fase di discussione in parlamento ma ha già trovato il favore di un’ampia maggioranza.

La stessa consentirebbe ai privati di proporre ai percettori del sussidio un’offerta di lavoro per chiamata diretta; in questo modo si scavalcheranno i centri per l’impiego e navigator. Il rifiuto, ovviamente, potrebbe comportare la perdita del beneficio. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza, le offerte dei privati saranno considerate “congrue”

La nuova proposta è stata presentata dal centro destra con un emendamento al decreto aiuti, ed è già stata approvata dalle commissioni della Camera.
Con questa norma, anche i privati possono proporre ai percettori di reddito di cittadinanza la propria offerta di lavoro per chiamata diretta. Questa viene considerata a tutti gli effetti un’offerta congrua, il cui rifiuto potrebbe comportare la perdita del beneficio.
La proposta sembrerebbe essere stata apprezzata un po’ da tutti (destra e sinistra), ad eccezione, come era prevedibile, del Movimento 5 Stelle.

Perché si parla di una norma “spazza divani”?

Alcuni esponenti di Forza Italia hanno già ribattezzato questa norma come la “spazza divani”.
Il reddito di cittadinanza, secondo i suoi detrattori, sarebbe la principale causa dell’attuale situazione per la quale molti imprenditori, soprattutto del settore balneare e della ristorazione, non riuscirebbero più a trovare dei lavoratori.

La deputata della Lega Rebecca Frassini, prima firmataria dell’emendamento e membro della commissione Bilancio alla Camera, ha dichiarato che grazie a questo emendamento approvato in commissione alla Camera, è stato dato un primo colpo alla misura voluta dai grillini.

Spesso chi percepisce il reddito di cittadinanza ha dimostrato, in questi anni, di non aver voglia di lavorare e tutto questo si ripercuote sulla nostra già fragile economia”.

Paolo Zangrillo (Forza Italia) ha invece dichiarato quanto segue: “finalmente i datori di lavoro potranno proporre un’offerta diretta ai percettori del beneficio bypassando l’inefficace sistema dei centri per l’impiego e dei navigator». La norma, continua Zangrillo, permetterà di “smascherare finalmente chi vuole solo un sussidio e non il lavoro”.

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