Il reddito di cittadinanza, introdotto come misura di sostegno economico, ha subito il colpo di grazia con la legge di bilancio 2023.
A partire dal 1° gennaio 2024, il sussidio avrà il suo epilogo, poiché la menzionata manovra finanziaria ha decretato la sua eliminazione. Una decisione che ha rappresentato una svolta significativa nelle politiche di welfare, portando a riflettere sul futuro delle reti di sicurezza sociale nel Paese.

La fine del Reddito di cittadinanza pone certamente una sfida per coloro che fino a oggi sono dipesi da questo beneficio E continua a sollevare domande sulla validità delle alternative messe in campo per coprire i bisogni finanziari delle famiglie meno abbienti.

Tra cui, ad esempio, l’assegno di inclusione.

Fino a 7 mesi nel 2023 con deroghe

Nel frattempo, la stessa legge di bilancio 2023 ha previsto che il beneficio resta ancora disponibile nel corso di quest’anno, ma con una limitazione di 7 mesi (in luogo delle ordinarie 18 mensilità).

Tuttavia, è necessario evidenziare che la restrizione a 7 mensilità non si applica uniformemente. Nei casi in cui, infatti, nel nucleo familiare sono presenti soggetti disabili, individui con almeno 60 anni di età o minori, il reddito di cittadinanza sarà erogato per l’intero periodo di 18 mensilità. Stessa cosa nei casi di nuclei familiari presi in carico dai servizi sociali (previa comunicazione al centro per l’impiego).

Trovi qui tutti coloro che continuano a prendere il reddito di cittadinanza dopo 7 mensilità.

Detto ciò, l’INPS ha comunicato che nuove richieste di reddito di cittadinanza non saranno accettate oltre il 30 novembre 2023 (Messaggio n. 4179/2023). Ad ogni modo, la carta Rdc resterà, operativa anche nei primi mesi del 2024 per consentire l’utilizzo degli importi accreditati.

Per le domande presentate tramite intermediari (ad esempio: enti di patronato), è consentita la trasmissione fino al 20 dicembre 2023, a condizione che il cittadino abbia presentato la domanda all’intermediario entro il 30 novembre 2023.

Questa concessione di maggior tempo mira a garantire un periodo di transizione per chi decide di utilizzare servizi intermediari per la presentazione delle richieste.

Reddito di cittadinanza, la presa in carico dai servizi sociali

La data del 30 novembre 2023 non è solo una scadenza per la presentazione delle domande, ma rappresenta anche il termine entro il quale i servizi sociali devono comunicare l’eventuale presa in carico dei nuclei familiari che cessano la fruizione del beneficio alla settima mensilità.

Infine, dice l’INPS, per i nuclei familiari che hanno usufruito della settima mensilità del reddito di cittadinanza ad ottobre senza soddisfare i requisiti per la continuazione, esiste la possibilità di ricevere il pagamento della rata di novembre entro il 15 dicembre, a condizione che siano stati nel frattempo presi in carico dai servizi sociali. Mentre la mensilità di dicembre, ove dovuta, verrà corrisposta il giorno 27 dello stesso mese. Nel caso in cui, invece, tali nuclei familiari non risultino presi in carico, cesseranno dalla fruizione della misura.

Riassumendo…

  • la legge di bilancio 2023 da previsto la fine del reddito di cittadinanza
  • nel 2023 il sussidio è pagato per massimo di 7 mesi, invece che 18 mesi
  • la restrizione non vale per tutti
  • l’INPS ha detto che dal 1° dicembre 2023 non saranno più accettate domande per avere il reddito di cittadinanza.