L’Inps ha assicurato che il pagamento del bonus 600 euro avverrà senza ritardi, nonostante i problemi tecnici inizialmente riscontrati sul sito. E in effetti i primi accrediti sono già pervenuti (e ribadiamo, a smentire una delle ultime fake news, che si tratta di 600 euro reali e non lorde). Si sta procedendo quindi, contestualmente al riconoscimento dei voucher baby sitter e dei congedi parentali, a corrispondere i bonus ai lavoratori autonomi e a partita IVA. Intanto per il bonus 600 euro, al fine di evitare lungaggini dell’iter per i pagamenti, l’Inps ha assunto l’onere di verificare direttamente la corrispondenza tra la titolarità del conto corrente e l’identità di chi fa domanda.
Per stanare eventuali furbetti che inviano domanda per il bonus 600 euro pur non avendone diritto, sono previsti controlli ministeriali. Ricordiamo che non si tratta solo di dover restituire 600 euro non spettanti: chi dichiara il falso deve rispondere dell’accusa di danno erariale.
Simili dubbi potrebbero riguardare anche il reddito di emergenza allo studio del governo. Chi controlla che chi lo incassa abbia i requisiti? L’idea più battuta è quella di seguire per gli accrediti gli stessi mezzi utilizzati per l’erogazione del bonus da 600 euro per le partite IVA.
Visto che stiamo affrontando l’argomento dei controlli sulle domande del bonus 600 euro, ricordiamo che è invece una bufala l’SMS che invita ad aggiornare la richiesta. Si tratta di un tentativo di phishing sul quale ha messo in allerta anche la Polizia Postale.