Le procedure di controllo, quando un automobilista incappa nella “paletta” dei vigili urbani o di altri corpi delle Forze dell’Ordine, sono piuttosto standardizzate. A meno che, chiaramente, non subentrino circostanze particolari che richiedano pratiche diverse.

Nella fattispecie, si procede con un controllo meccanizzato dei documenti di guida e di quelli relativi al veicolo. In primis i titoli del guidatore (la patente di guida). Poi la documentazione del veicolo, per attestare la regolarità del libretto (quindi delle revisioni) e della copertura assicurativa.

Nessuna sorpresa dunque, visto che tali attestazioni dovrebbero essere regolari per qualunque vettura, per garantire la sicurezza stradale per sé stessi e per gli altri che frequentano la pubblica strada. Da tempo, a ogni modo, per i veicoli non è più richiesta l’esposizione di alcuni documenti cartacei. Fino a qualche anno fa, ad esempio, sul parabrezza campeggiava il bollino relativo all’assicurazione, che dimostrava la regolarità dell’auto su questo fronte.

Un titolo cartaceo non più richiesto, in quanto la copertura assicurativa sarà dimostrabile in ogni momento tramite le banche dati consultabili dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine che effettuano i controlli sui veicoli. Fermo restando che disporre della ricevuta cartacea (o digitale) del contratto assicurativo continua a essere obbligatorio. Tuttavia, qualche dubbio atavico per gli automobilisti resta sul fronte del Bollo auto. In molti, infatti, continuano a chiedersi se sia obbligatorio o meno portare con sé la ricevuta che ne attesti il pagamento. In realtà, anche su questo fronte intervengono i controlli cosiddetti “dematerializzati”.

Bollo auto e verifiche dematerializzate: cosa occorre avere sempre con sé in macchina

Contratto di copertura assicurativa, patente di guida e libretto di circolazione. Oltre, chiaramente, alle dotazioni obbligatorie del veicolo, come il triangolo di emergenza, il giubbetto catarifrangente da indossare in caso di sosta emergenziale in strada e autostrada, la ruota di scorta e le catene da neve (o, in alternativa, pneumatici cosiddetti “quattro stagioni”).

Queste, in modo riassuntivo, le condizioni obbligatorie per la circolazione stradale da rispettare al momento dei controlli. Il Codice della Strada, infatti, non fa menzione della ricevuta del Bollo auto che, pur dovendo naturalmente essere regolarizzato in termini di pagamento, non sarà necessario esibire in forma materiale in caso di verifica da parte degli agenti. I quali potranno verificare, in base alla targa del veicolo, la regolarità fiscale dello stesso e, per estensione, del proprietario.

Le conseguenze di un’eventuale verifica, in sostanza, sarebbero unicamente sul piano fiscale. Anche se, per la verità, la regolarità del Bollo auto è monitorata dalle Regioni (in quanto tassa, per l’appunto, regionale) e, in caso di ritardi, spetterà all’ente stesso contattare il proprietario del veicolo non in regola per sollecitarne il pagamento. Allo stesso modo per quanto avviene con la copertura assicurativa. Che mantiene tuttavia l’obbligatorietà della ricevuta, anche se non dell’esposizione sul parabrezza. I controlli saranno, quindi, effettuati in forma dematerializzata. Questo non toglie che, di default, la regolarità dal punto di vista fiscale sia essenziale per evitare di incappare in sanzioni e interessi applicati per i pagamenti in ritardo.

Riassumendo…

  • Tra i documenti obbligatori da tenere con sé in auto, non figura la ricevuta di pagamento del Bollo auto;
  • la regolarità fiscale resta comunque obbligatoria, al fine di evitare di incappare in sanzioni o interessi applicabili qualora la tassa non fosse stata versata.