Nel panorama delle pensioni 2025, si prefigura un cambiamento significativo: l’eliminazione delle uscite a 62 anni in favore di quelle a 63 anni. Sebbene si tratti ancora di speculazioni, le indiscrezioni legate alla riforma delle pensioni 2025 suggeriscono che le pensioni anticipate possano essere riviste, prevedendo i 63 anni di età come nuovo limite per le uscite anticipate. Benché le informazioni siano ancora vaghe, le fonti indicano che nel 2025 potrebbero essere introdotte diverse misure che permetteranno di andare in pensione a 63 anni.

“Buongiorno, sono un lavoratore dipendente nato il 30 giugno 1962.

Vorrei capire quali tipi di pensioni ci sono per poter andare in pensione nel 2025 a 63 anni. Attualmente, a 62 anni, l’unica opzione sembra essere la quota 103, per la quale non raggiungo i 41 anni di contributi necessari. Esistono altre possibilità per ritirarmi dal lavoro a 63 anni? Sono disposto a lavorare un altro anno. Grazie mille per il vostro aiuto.”

Riforma pensioni 2025, i 63 anni diventano la via di uscita più semplice e anticipata

La situazione previdenziale per il 2025 sarà definita nei dettagli nelle prossime sedute governative, in particolare con la legge di Bilancio e il suo pacchetto pensionistico. Attualmente, si parla di una possibile evoluzione dalla quota 103 alla quota 104, che comporterebbe un innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 63 anni e la conferma dei 41 anni di contributi. Modificare ulteriormente il requisito contributivo appare poco plausibile, data la configurazione delle pensioni anticipate ordinarie, fissate a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini nel 2025. Introdurre una quota 104 con solo 10 mesi in più di contribuzione rispetto alla norma non sembra una scelta accettabile.

Peggiora la quota e sale l’età di uscita, ma con la flessibilità tutti contenti

Si spera che l’introduzione della quota 104 comporti maggiori flessibilità, ad esempio permettendo l’uscita a 64 anni con 40 anni di contributi o a 65 anni con 39 anni.

Sebbene le caratteristiche di questa nuova misura siano ancora in fase di definizione, è chiaro che i 63 anni diventeranno un punto focale nella riforma pensionistica del 2025, sia che si tratti di una riforma complessiva sia di interventi più limitati.

Ecco cosa sono gli interventi tampone sulle pensioni

Gli interventi tampone in materia pensionistica sono quelle misure che un governo adotta temporaneamente, spesso per evitare l’applicazione piena di leggi come quella Fornero. La riforma pensioni 2025 potrebbe essere rimandata, come già accaduto nel 2024. Opzioni come estendere la validità di Opzione Donna o dell’Ape sociale potrebbero essere riconsiderate. L’Ape sociale, in particolare, potrebbe essere semplicemente prorogata fino al 31 dicembre 2025. Questo darebbe ai beneficiari una alternativa alla nuova quota 104.

Ancora 12 mesi di Ape sociale al posto della riforma pensioni 2025

Se l’Ape sociale venisse confermata con le sue attuali caratteristiche, nel 2025 sarebbe possibile andare in pensione a partire dai 63 anni e 5 mesi. Ciò per categorie specifiche come caregiver, invalidi, disoccupati con 30 anni di contributi, o addetti a lavori gravosi con 36 anni di contributi. Questa misura, pur con un’età leggermente superiore rispetto alla quota 104, offre una soglia di contribuzione significativamente più bassa. Rendendola una valida alternativa per coloro che non raggiungono i 41 anni di contributi richiesti dalla quota 104.