È arrivata la conferma dell’uscita anticipata dal mercato del lavoro tra i 55 ed i 64 anni.

Questa possibilità di uscire in anticipo dal mercato occupazionale non rappresenta un fattore ostativo alla crescita economica, ma un fattore abilitante alla stessa.

Il Governo italiano ha formulato le previsioni di crescita economica per il quadriennio 2021-2024: il PIL passerà dal -8,9% del 2020 al +2,6% nel 2023, fino a +1,8% nel 2024.

Ecco cosa prevede la Riforma Pensioni per i lavoratori tra i 55 ed i 64 anni che andranno in quiescenza in anticipo.

Riforma Pensioni tra i 55-64 anni: quale impatto sulla crescita economica?

Il pensionamento anticipato dei lavoratori appartenenti alla fascia di età 55-64 anni non ostacolerebbe la crescita economica per il prossimo quadriennio 2021-2024.

La messa in quiescenza dei lavoratori nella fascia di 55-64 anni non penalizzerebbe l’offerta di lavoro.

La fuoriuscita dei lavoratori dal mondo del lavoro potrà consentirne l’ingresso a lavoratori più giovani.

La ripresa dei consumi stimolerà gli investimenti e, di conseguenza, la crescita economica.

Il pensionamento anticipato compreso tra i 55 ed i 64enni è un fattore abilitante della crescita economica.

Pensionamento anticipato 55-64 anni: quali sono i requisiti necessari?

Per ottenere la pensione anticipata 55-64 anni è necessario possedere i seguenti requisiti:

  • almeno 20 anni di contributi;
  • un assegno di pensione superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

Nel caso in cui l’assegno previdenziale è inferiore a questo importo, la pensione anticipata contributiva a 64 anni non spetta.

Per questo bisognerà attendere la pensione di vecchiaia a 67 anni.

Se si possiedono 38 anni di contributi previdenziali è possibile accedere a Quota 100, che dà la possibilità di andare in pensione a 62 anni con almeno 38 anni di contributi.

Pensione anticipata con Opzione Donna

Per le donne lavoratrici è previsto il pensionamento anticipato con ricalcolo interamente contributivo.

L’Opzione Donna spetta alle lavoratrici dipendenti, con almeno 58 anni di età e 35 anni di contributi e alle lavoratrici autonome con almeno 59 anni di età e 35 anni di contributi previdenziali.

Pensione anticipata con invalidità: a chi spetta?

I lavoratori invalidi con percentuale superiore al 74% è riconosciuta una maggiorazione contributiva di 2 mesi per ogni anno lavorato

Nel caso in cui l’invalidità sia certificata è possibile beneficiare di almeno dieci mesi di contributi figurativi che consentono di raggiungere i 41 anni e 10 mesi di contributi.