Il Consiglio dei Ministri, nella giornata del 6 aprile 2022, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2022. Con esso, tra l’altro, il governo ha proposto di convocare, dopo Pasqua, un nuovo tavolo di confronto con i sindacati sul tema della riforma pensioni.

Questi ultimi, tuttavia, non sembrano essere del tutto soddisfatti.

La reazione dei sindacati sulla riforma pensioni

Come si evince dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri (del 6 aprile 2022), Il DEF 2022 approvato

tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, l’andamento dei tassi d’interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia.

Tali fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.

Riferimenti, invece, solo vaghi in materia previdenziale. Ciò ha innescato l’insoddisfazione dei sindacati, su tutti le sigle Cgil, Cisl e Uil. Sul lato riforma pensioni

è necessario che il Governo riavvii celermente i tavoli tecnici di confronto che negli scorsi mesi hanno avviato un lavoro istruttorio su misure concrete volte a riportare una maggiore flessibilità nel sistema, a dare pensioni adeguate ai giovani, a valorizzare pienamente maternità e lavoro di cura, a rilanciare le adesioni alla previdenza complementare.

Questo il contenuto dell’ultimo comunicato pubblicato sul sito ufficiale Uil.

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