La riforma delle pensioni sarà in tre step. Perché per il dopo Quota 100 l’introduzione della Quota 102 sarà solo una misura tampone. Dato che la sua validità sarà pari a soli 12 mesi. Vediamo allora, proprio per la previdenza pubblica, cosa succederà prima nel mese di dicembre del 2021. E poi a seguire nel mese di gennaio del 2022 e nel mese di gennaio del 2023.

Nel dettaglio, il primo passo per la riforma delle pensioni in tre step è rappresentato dalla scadenza/decadenza di Quota 100.

Proprio il 31 dicembre del 2021. Dall’1 gennaio del 2022, infatti, sarà possibile ritirarsi dal lavoro con il sistema delle quote attraverso la Quota 102. Con 64 anni di età, e non più 62, e sempre con il requisito dell’anzianità contributiva che è rappresentato da 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati. Così come è riportato in questo articolo.

Riforma pensioni in tre step: cosa succederà a dicembre 2021, gennaio 2022 e poi nel mese di gennaio del 2023

Dal mese di gennaio del 2022, per la riforma pensioni in tre step, si passerà proprio dalla Quota 100 alla Quota 102 che, comunque avrà vita breve. Nelle intenzioni del Governo italiano, infatti, la Quota 102 durerà solo 12 mesi. Come sopra accennato.

Dal mese di gennaio del 2023, invece, la riforma delle pensioni in tre step dovrebbe arrivare a completamento. Con la previdenza pubblica caratterizzata così, a livello legislativo, da misure strutturali. Almeno nelle intenzioni. E non più su misure tampone come la Quota 102. O altre misure per cui ad oggi si va di proroga in proroga come l’Ape Sociale e come Opzione Donna.

Cosa aspettarsi a partire dal 2023 grazie al confronto tra il Governo italiano ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil

Per la riforma delle pensioni in tre step c’è in rampa di lancio un tavolo di confronto tra il Governo italiano ed i Sindacati. Il tavolo, con più incontri, si chiuderà solo nel mese di marzo del 2022.

Con l’obiettivo di concordare con le parti sociali proprio la riforma della previdenza pubblica a partire dal 2023.