Controlli preventivi e rimborsi 730. L’Agenzia delle entrate ha individuato le casistiche rispetto alle quali i rimborsi che risultano dal 730 possono essere bloccati. Con possibile rinvio del pagamento di circa 6 mesi. Nel nuovo provvedimento approvato ieri, come già avvenuto per gli altri altri, si parla di elementi di incoerenza.

Nei fatti, laddove vi siano degli scostamenti tra i dati in possesso del Fisco e quanto invece dichiarato dal contribuente possono scattare i controlli preventivi. Anche irregolarità degli anni precedenti possono portare al blocco dei rimborsi da 730.

I controlli preventivi riguardano sia il 730 presentato direttamente dal contribuente sia quello presentato tramite Caf o professionista del Fisco. Ordinario o precompilato.

I controlli preventivi

Prima di entrare nello specifico della questione, vediamo prima cosa si intende per controlli preventivi (articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175). Preventivi perchè sono eseguiti prima che i rimborsi siano erogati al contribuente che ha presentato il 730.

In particolare, in caso di modifiche al 730 precompilato che incidono sul reddito dichiarato o sull’imposta da versare che:

  • presentano elementi di incoerenza;
  • determinano un rimborso di importo superiore a 4.000 euro;
  • l’Agenzia delle entrate può effettuare i c.d. controlli preventivi.

Si tratta di controlli che possono essere eseguiti in via automatizzata. O anche  mediante verifica della documentazione reddituale o riferita a spese detraibili.

Questo tipo di controlli riguarda il periodo immediatamente successivo alla presentazione del 730. Infatti, possono scattare entro entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione. Ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.

Se il Fisco attiva i controlli preventivi  il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione. Ovvero dalla data della trasmissione. Se questa è successiva a detto termine.

Restano fermi gli ulteriori controlli che l’Agenzia delle entrate può attivare sul dichiarativo.

Rimborsi 730. In questi casi vengono bloccati (nuovo provvedimento Agenzia delle entrate)

Arriviamo così al nuovo provvedimento sui controlli preventivi 730. Come avvenuto per gli altri anni, l’Agenzia delle entrate ha individuato i c.d. elementi di incoerenza.

Dunque quelle situazioni al ricorrere della quali i rimborsi da 730 sono bloccati, per permettere al Fisco di verificare l’effettiva spettanza.

Il nuovo provvedimento ha ad oggetto:

criteri per l’individuazione degli elementi di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi modello 730/2024 con esito a rimborso finalizzati ai controlli preventivi – Articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175.

Rappresentano elementi di incoerenza lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti:

  • nei modelli di versamento,
  • nelle certificazioni uniche e
  • nelle dichiarazioni dell’anno precedente, o
  • nella presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche.

Così ad esempio se all’Agenzia delle entrate risulta una spesa di ristrutturazione per un importo più basso di quello indicato dal contribuente, possono scattare i controlli preventivi. Oppure se il reddito riportato nella CU non corrisponde a quello inserito in dichiarazione dal contribuente.

Controlli preventivi. Il contribuente deve essere informato

Se i rimborsi da 730 sono bloccati, il contribuente deve essere informato in maniera tempestiva.

A tal proposito, ci vengono in aiuto le indicazioni contenute nella circolare n° 4/2018.

In questo documenti di prassi, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che:

  • per le dichiarazioni 730 in cui sia indicato l’INPS come sostituto d’imposta, l’Agenzia delle entrate informa il contribuente mediante un avviso nell’area autenticata e un messaggio di posta elettronica. Si considera l’indirizzo e-mail necessariamente indicato dal contribuente in fase di presentazione diretta della dichiarazione:
  • per quelle inviate tramite il proprio datore di lavoro, per il tramite di un CAF o di un professionista abilitato, l’Agenzia delle entrate informa il soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale. Quest’ultimo sua volta comunica al contribuente l’attivazione dei controlli preventivi.

Il Caf/professionista non deve in nessun caso comunicare al sostituto d’imposta il risultato contabile di una dichiarazione assoggettata al controllo preventivo.

Questo perchè i rimborsi sono sospesi. A ogni modo è lecito chiedersi se è più controllato il 730 fai da te o quello presentato al Caf.

Riassumendo…

  • L’Agenzia delle entrate ha individuato le condizioni al ricorrere delle quali i rimborsi da 730 sono bloccati;
  • la presenza di alcuni elementi di incoerenza può far scattare i controlli preventivi;
  • il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo è erogato dopo 6 mesi;
  • il contribuente è informato dell’attivazione dei controlli da parte del Fisco.