Il riscatto della laurea (al patronato o direttamente all’INPS) in Italia rappresenta un’opportunità importante per molti lavoratori, permettendo di valorizzare gli anni di studio universitario ai fini pensionistici. Questo strumento consente infatti di trasformare gli anni trascorsi all’università in anni contributivi, accelerando così il raggiungimento dei requisiti per la pensione.

Il riscatto può essere richiesto per il periodo corrispondente alla durata legale del corso di studi universitario, che include lauree triennali, magistrali e specialistiche, ma anche dottorati di ricerca e diplomi universitari.

Per poter richiedere il riscatto della laurea, è necessario aver completato il corso di studi con successo, ottenendo il relativo titolo. Inoltre, il periodo di studi da riscattare non deve coincidere con periodi di lavoro già coperti da contributi previdenziali. È importante notare che possono richiedere il riscatto sia i lavoratori dipendenti sia i lavoratori autonomi, oltre ai liberi professionisti iscritti a casse previdenziali diverse dall’INPS.

Come funziona

L’operazione viene effettuata tramite il pagamento di un contributo, che varia a seconda di diversi fattori, tra cui l’età del richiedente, la retribuzione percepita e il numero di anni da riscattare. Il calcolo del contributo da pagare può essere complesso e viene effettuato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).

Il costo del riscatto laurea può essere significativo, ma esistono diverse modalità di pagamento per agevolare i richiedenti. In generale, il costo è proporzionato alla retribuzione dell’interessato, il che significa che per coloro che guadagnano di più, il costo sarà maggiore. Tuttavia, il pagamento può essere dilazionato in rate mensili, senza interessi, fino a un massimo di dieci anni. La spesa per il riscatto laurea è scaricabile nel 730.

Il riscatto della laurea agevolato: opportunità da considerare con cautela

Oltre al riscatto ordinario, esiste anche il riscatto agevolato, che presenta alcune differenze significative. Il riscatto agevolato, introdotto con il decreto-legge n.

4/2019, è un’opzione che permette di riscattare gli anni di studio con un onere calcolato secondo il sistema contributivo. In questo caso, l’onere viene calcolato sul minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda.

Questo tipo di riscatto può risultare particolarmente vantaggioso in termini di costi, specialmente per chi ha redditi più bassi o ha iniziato a lavorare da poco. Tuttavia, è importante sapere che si può usufruire del riscatto agevolato anche per corsi di laurea precedenti al 1996 soltanto se si opta per il sistema contributivo. Questa scelta è irrevocabile, pertanto è fondamentale affidarsi a esperti per valutare la convenienza e le implicazioni di questa opzione.

La domanda di riscatto della laurea è indirizzata all’INPS tramite il servizio online disponibile sul sito istituzionale o rivolgendosi a un patronato che offra assistenza. È necessario compilare il modulo di richiesta e allegare la documentazione relativa al titolo di studio conseguito.
Rivolgersi a un patronato per una consulenza ad hoc potrebbe aiutare a fare la scelta giusta e a evitare errori che potrebbero avere conseguenze rilevanti sulla futura pensione.

Riassumendo…

  • il riscatto della laurea rappresenta un’opportunità preziosa per molti lavoratori italiani
  • offre la possibilità di valorizzare gli anni di studio ai fini pensionistici
  • la scelta tra riscatto ordinario e agevolato deve essere fatta con attenzione, valutando i costi e i benefici associati a ciascuna opzione
  • affidarsi a esperti e richiedere una consulenza personalizzata è fondamentale per prendere una decisione informata e conveniente
  • rivolgersi a un patronato può aiutare a orientarsi tra le diverse possibilità e a scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze pensionistiche.