Il Consiglio dei Ministri ha approvato il via definitiva il decreto legislativo che mira a migliorare l’efficienza e la rapidità della riscossione fiscale in Italia. Si tratta del c.d. decreto riscossione.

Tra le misure c’è l’estensione dei tempi per saldare i debiti e introduce il meccanismo del “discarico automatico” delle cartelle di pagamento dopo cinque anni di tentativi di riscossione falliti. L’obiettivo dichiarato è di rendere il processo di recupero dei crediti fiscali più agile e meno gravoso per l’Amministrazione finanziaria, affrontando in modo efficace la montagna di debiti non riscossi.

Non solo più tempo per pagare le cartelle: cos’è il discarico automatico

Una delle principali novità della riforma riscossione è l’allungamento dei tempi concessi ai contribuenti per saldare i debiti fiscali. Questo provvedimento mira a offrire maggiore flessibilità ai debitori, riducendo la pressione e permettendo loro di organizzare meglio le proprie finanze per far fronte agli obblighi verso l’erario.

L’estensione dei tempi è vista come una misura che potrebbe incentivare i contribuenti a regolarizzare la propria posizione debitoria, evitando così ulteriori sanzioni e interessi.

Andando al discarico automatico delle cartelle, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, si tratta di un’altra delle innovazioni più significative della riforma. In pratica, dopo cinque anni di tentativi infruttuosi di riscossione, l’agente riscossore restituirà la cartella esattoriale all’ente che l’ha emessa, come l’Agenzia delle Entrate o l’INPS. Questo meccanismo si applicherà secondo un calendario prestabilito: per i carichi affidati nel 2025, il discarico automatico opererà al 31 dicembre 2030; per quelli affidati nel 2026, al 31 dicembre 2031, e così via.

Una volta restituita la cartella, l’ente creditore avrà la possibilità di tentare altre strade per recuperare il credito. Potrebbe, ad esempio, affidarsi a enti privati di riscossione o optare per la cartolarizzazione dei crediti. Questo approccio punta a decentralizzare il processo di riscossione, coinvolgendo soggetti privati che potrebbero avere maggiore efficacia nell’incasso dei crediti insoluti.

Differenza tra discarico automatico e stralcio automatico

È importante sottolineare la distinzione tra discarico automatico e stralcio automatico. Lo stralcio automatico, nelle sue varie edizioni, comporta la cancellazione definitiva del debito del contribuente verso l’Amministrazione finanziaria. In altre parole, il debito viene completamente annullato, liberando il contribuente da qualsiasi obbligo residuo.

Il discarico automatico, invece, non comporta la cancellazione del debito. Quando l’agente riscossore restituisce il credito all’ente emittente, il debito rimane valido. Spetta poi all’Amministrazione finanziaria decidere come procedere per il recupero del credito, eventualmente affidandosi a strategie alternative o soggetti esterni.

Implicazioni della riforma per contribuenti e Amministrazione finanziaria

La riforma della riscossione fiscale introduce cambiamenti significativi che potrebbero avere un impatto rilevante sia sui contribuenti che sull’Amministrazione finanziaria. Per i contribuenti, l’estensione dei tempi di pagamento e l’introduzione del discarico automatico potrebbero offrire maggiore respiro e opportunità di regolarizzare la propria posizione debitoria senza incorrere in ulteriori sanzioni.

D’altra parte, per l’Amministrazione finanziaria, questa riforma rappresenta un tentativo di snellire il processo di riscossione. E di affrontare in modo più efficiente i crediti insoluti. Coinvolgere soggetti privati nella fase di recupero dei crediti potrebbe rivelarsi una strategia vincente per migliorare le performance di incasso, riducendo al contempo il carico amministrativo e operativo per gli enti pubblici.

Riassumendo…

  • il nuovo decreto riscossione allunga i tempi per saldare i debiti fiscali
  • introduce anche il discarico automatico delle cartelle dopo cinque anni di tentativi falliti.
  • il discarico automatico a differenza dello stralcio non cancella il debito
  • la riforma mira a efficienza e flessibilità nella gestione dei debiti fiscali.