Il 31 dicembre 2024 potrebbe rappresentare la scadenza dei bonus casa ossia la fine dei bonus edilizi rafforzati; la prima detrazione ad essere stata già ritoccata è il bonus ristrutturazione che dal prossimo anno 2025 subirà un bel taglio. Il superbonus invece è già sceso al 70% con chance ridotte o quasi nulle di sconto in fattura e cessione del credito.

Poi c’è l’eco-bonus che dovrebbe rimanere con le attuali aliquote ordinarie. Infine il bonus mobili e il bonus verde.  Queste detrazioni dovrebbero essere del tutto accantonate dal 2025; il Governo sta pensando di introdurre un bonus per l’acquisto di elettrodomestici a bassissimo consumo di energia elettrica.

Il quadro dei bonus attuali. La scadenza dei bonus casa

Il bonus che va per la maggior è il bonus ristrutturazione.

A oggi è possibile scaricare al 50% una spesa massima annuale di 96.000 euro. Dunque il benefico fiscale è pari a 48.000 euro, da suddividere in 10 quote annuali di pari importo, fino a copertura dell’Irpef da pagare in quello specifico anno.

Dal prossimo anno cambierà tutto. Infatti, la spesa massima detraibile passerà a 48.000 euro con un’aliquota di detrazione del 36%. Nei fatti la detrazione massima sarà pari a 17.280. Ecco perché si parla di scadenza dei bonus casa potenziati.

L’ecobonus ordinario dovrebbe essere confermato: con aliquote dal 50% al 65% a seconda dell’intervento effettuato.

Il Superbonus già da quest’anno è sceso al 70% rispetto al 90% del 2023 o 110 per chi rispettava determinati requisiti. Il DL 39/2024 oltre a tagliare il bonus ristrutturazione ha anche rivisto il bonus 75% sulle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito; già prima il DL 212/2023 aveva ridotto e di molto il perimetro applicativo del bonus.

Infatti il 75% è ammesso ora solo per lavori aventi a oggetto:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici (DL 212/2023).

Bonus mobili e bonus verde dovrebbero essere del tutto eliminati dal 1° gennaio 2025; con possibile introduzione di una detrazione per l’acquisto di elettrodomestici green.

A oggi però questi bonus casa sono in scadenza.

Ristrutturazione casa, perché conviene fare i lavori subito anche a costo di chiedere un prestito

In base a quanto detto fin qui, il quadro della scadenza dei bonus casa è piuttosto articolato.

La scelta migliore per chi vorrebbe ristrutturare casa sarebbe quella di anticipare i lavori al 2024. Senza attendere ulteriormente la scadenza dei bonus casa.

Infatti, come detto, dal 2025 si passa al 36% con limite di spesa a 36.000 euro. Inoltre, dal 2028 al 2033 il bonus ristrutturazioni scenderà al 30%.

Una possibilità per non perdere il 50% di bonus sarebbe quelle di richiedere un prestito alla propria banca per sfruttare il bonus ristrutturazione. Senza aspettare il 2025.

Infatti, anche se paga la finanziaria o la banca il contribuente non perde il diritto alla detrazione. Pagando le singole rate alla loro scadenza verrebbe rispettato il principio in base al quale una spesa per essere oggetto di agevolazione fiscale deve essere effettivamente a carico del contribuente. E questo nel del pagamento rateale non può essere messo in dubbio.

Con il vantaggio però di poter detrarre la spesa senza dover attendere di pagare tutte le rate del finanziamento. E’ come se il contribuente pagasse di tasca propria fin dall’inizio dei lavori.

Bonus ristrutturazione 2024/2025. I lavori agevolabili

Fino a tutto il 2024 è confermata l’ampia lista di lavori agevolabili. Per il bonus ristrutturazione 2025 ancora non si sa se ci sarà una conferma della lista lavori. Dunque non conviene far andare i scadenza gli attuali bonus casa.

Per gli interventi  sulle parti comuni degli edifici condominiali, la detrazione spetta per le spese di:

  • manutenzione ordinaria (lett. a art.3 TUE);
  • manutenzione straordinaria (lett. b);
  • restauro e di risanamento conservativo (lett. c);
  • ristrutturazione edilizia (lett. d).

Per gli interventi effettuati sulle singole unità immobiliari e/o sulle relative pertinenze, sono agevolati gli stessi interventi ad eccezione di quelle relative alla manutenzione ordinaria.

Ammenoché non si inseriscono in un intervento di ristrutturazione più ampio. Sono agevolati i lavori effettuati su singole unità immobiliari residenziali, di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, accatastate o in via di accatastamento.

Chi può chiedere la detrazione?

Il bonus ristrutturazione può essere richiesto anche per il 2024 e il 2025 da:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
    soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Stessa cosa dicasi per il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado). Anche il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge e il componente dell’unione civile hanno diritto al bonus. Anche il convivente more uxorio può sfruttare il 50%.

Riassumendo…

  • Dal prossimo anno il bonus ristrutturazione scenderà al 36%;
  • la spesa massima detraibile con il bonus ristrutturazione 2025 passerà dal 50% al 36%;
  • conviene fare i lavori nel 2024 magari richiedendo un prestito senza attendere la scadenza dei bonus casa;
  • ciò non compromette il diritto alla detrazione in dichiarazione dei redditi.