Il premier Draghi ha dichiarato che è intenzione del Governo non prorogare, oltre il 31 marzo 2022, lo stato d’emergenza sanitaria legato al Covid-19.

L’obiettivo è quello di ritornare gradualmente alla normalità fino ad eliminare del tutto eventuali restrizioni ancora in essere. Ciò grazie al segnale di discesa che sta mostrando la curva epidemiologica e grazie anche alla massiccia campagna vaccinale promossa in Italia ed a cui i cittadini hanno risposto con grande senso di responsabilità.

Si fa largo anche la strada verso una graduale riduzione dell’obbligo di green pass per l’accesso a locali aperti al pubblico (ristoranti, bar, cinema, teatri, uffici pubblici, ecc.).

Ritiro pensione alla posta: fino a quando il green pass?

Dunque, è probabile che, l’uso del green pass sarà ancora necessario anche dopo la cessazione dello stato di emergenza sanitario. Ciò che potrebbe cambiare è la tipologia di certificazione verde necessaria per l’accesso ai luoghi (ad esempio laddove oggi serve il green pass rafforzato poi potrebbe essere sufficiente quello base).

Si paventa, pertanto, ancora la circostanza che, anche per il mese di aprile e successivi, in caso di ritiro in contanti della pensione alla posta servirà almeno il green pass base. A questo proposito, infatti, ricordiamo che, a far data dal 1° febbraio 2022, per entrare negli uffici pubblici, tra cui anche la posta, è necessario esibire il green pass base, ossia quello è quello attestante la vaccinazione, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo al virus. Validi anche:

  • il green pass rafforzato, rilasciato per vaccinazione o guarigione (il green pass rafforzato non include, quindi, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare)
  • e quello booster, quello rilasciato dopo la dose di richiamo (c.d. 3 dose vaccinale).

Attendiamo eventuali nuovi sviluppi, dopo la cessazione dello stato di emergenza.

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