Una rottamazione quater per sopperire ai debiti accumulati con il caro bollette. La strategia attribuita al neo-costituito Governo poggia in realtà più su un ragionamento ipotetico che su un piano vero e proprio. Certo è che se le proposte elettorali delle varie componenti della coalizione di Centrodestra dovessero trovare una reale convergenza, la sensazione è che possano farlo proprio su un progetto di sgravio fiscale. L’auspicio di una nuova pace fiscale è arrivato soprattutto dalla Lega ma anche Fratelli d’Italia aveva lasciato intendere la possibilità di lavorare in questa direzione.

Ora che il Governo è ufficialmente in carica, le aspettative si alzano inevitabilmente. In ballo, al momento, non c’è poi molto di concreto visto che tutte le misure passeranno obbligatoriamente dalla ripartizione delle risorse attesa con la prossima manovra. Per ora si ragiona quindi nell’ambito delle ipotesi, alcune delle quali piuttosto impegnative: maxi-piano a 5 anni, con sanzione massima del 5%, oltre allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro. Meno della soglia di cui si vociferava (3 mila euro) ma comunque un primo passo. Sempre che le disponibilità per la sforbiciata ci siano.

Caro bollette: rottamazione quater, le ipotesi

La nuova possibile pace fiscale dovrà inevitabilmente fare i conti (letteralmente) con il caro bollette. Un quadro di rincari che ha portato (e porterà) la maggior parte delle famiglie italiane a una lesione progressiva delle proprie finanze, in un quadro economico che, peraltro, vede una maggiorazione dei costi praticamente in tutti i settori. Con “eccellenze” particolari, quali l’energia elettrica, il gas e la biglietteria aerea. Aspetti che, sommati alla crisi portata dalla pandemia (e nonostante qualche flessione), hanno ridotto all’osso la capacità di spesa di una larga fetta dei contribuenti. L’obiettivo è riportare tutti, per quanto possibile, sulla linea di galleggiamento. Non cancellando i debiti ma offrendo un aiuto per regolarizzare la propria posizione fiscale, tenendo conto anche degli effetti del caro energia.

Il punto, chiaramente, è offrire sostegno ai cittadini garantendo alle casse statali quelle entrate finora mancate a causa dell’inflazione. E anche se il ragionamento poggia su ipotesi e prospettive, i primi provvedimenti del nuovo esecutivo dovranno per forza di cose riguardare il sostegno agli italiani, messi alle strette dalla doppia crisi. In questo senso, prende corpo il piano di una nuova rottamazione.

Tempi e numeri

Riduzione delle sanzioni e rateizzazione automatica. Questi sarebbero i piani per garantire una pace fiscale funzionante che includa, oltre agli effetti del caro bollette, anche i debiti Irpef, Irap e Iva, oltre che di tasse come il Bollo auto, la Tassa sui rifiuti e l’Imu. Per quanto riguarda i periodi di riferimento, il nuovo Governo dovrebbe lavorare sui carichi affidati alla Riscossione datati non oltre il 30 giugno 2022. In questo modo, si cercherà di includere i debiti causati dalla crisi energetica, ossia dal rincaro delle bollette di luce e gas. Possibile che, in tal modo, anche i tributi dovuti non ancora iscritti a ruolo potrebbero essere inclusi nel nuovo piano di Rottamazione. Per quanto riguarda le sanzioni, come detto, potrebbero essere fissate a una soglia non superiore al 5%, con esclusione di altri oneri previsti. La rateizzazione, invece, scatterebbe in automatico per i successivi cinque anni, a prescindere dall’importo.