Ho da poco saputo che il mio Comune applicherà la rottamazione delle cartelle o meglio delle ingiunzioni fiscali e degli accertamenti esecutivi. Ho alcuni accertamenti relativi all’IMU che sistemerò grazie alla sanatoria. Con molta probabilità pagherò il totale dovuto a rate. A tal proposito non mi è ancora chiaro se il tasso di interesse applicato alla rottamazione dei Comuni sarà al 2% così come previsto per la rottamazione delle cartelle Equitalia, ora Agenzia delle entrate riscossione, ADER. Inoltre, sulle rate, il Comune potrà prevedere un numero di rate inferiore a quello previsto per la rottamazione delle cartelle?

Questa la domanda giunta in redazione alla quale abbiamo deciso di dare seguito.

Così da fugare dubbi e perplessità anche in altri lettori.

La Rottamazione dei debiti verso i Comuni

In base all’art.17-bis del DL 34/2023, decreto bollette, i Comuni al pari degli altri enti territoriali, entro il 29 luglio possono decidere di applicare:

  • lo stralcio parziale delle ingiunzioni con importo residuo fino a mille euro relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, similmente a quanto previsto, dall’art. 1, comma 227, legge n. 197/2022, per i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdE-R). L’adozione dello stralcio parziale può essere oggetto di apposita delibera consiliare;
  • lo stralcio totale delle ingiunzioni con importo residuo fino a mille euro relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, similmente a quanto previsto, dall’art. 1, comma 229-bis, legge n. 197/2022, per i carichi affidati all’AdE-R. L’adozione dello stralcio totale può essere oggetto di apposita delibera consiliare;
  • la definizione agevolata delle ingiunzioni e degli accertamenti esecutivi notificati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, similmente a quanto previsto, dall’art. 1, comma 231 legge n. 197/2022, per i carichi affidati all’AdE-R.

Si veda a tal proposito il dossier ufficiale dell’IFEL.

Quando si parla di definizione agevolata si fa riferimento alla rottamazione delle cartelle, nel caso del DL Bollette, applicata alle ingiunzioni fiscali e agli accertamenti esecutivi degli enti territoriali (per le Regioni non è valido il riferimento agli accertamenti esecutivi).

Con lo stesso risparmio.

Rottamazione debiti Comuni. Quanti interessi si pagano sulle rate?

Rimanendo sulla rottamazione, i Comuni che intendono offrire ai propri cittadini/contribuenti la chance di chiudere i debiti per multe, tributi locali, ecc., dovranno adottare specifico provvedimento/regolamento.

In particolare entro il 29 luglio 2023 dovranno definire:

  • il numero di rate in cui può essere ripartito il pagamento e la relativa scadenza;
  • le modalità con cui il debitore manifesta la sua volontà di avvalersi della definizione agevolata;
  • i termini per la presentazione dell’istanza in cui il debitore indica il numero di rate con il quale intende effettuare il pagamento, nonché la pendenza di giudizi aventi a oggetto i debiti cui si riferisce l’istanza stessa, assumendo l’impegno a rinunciare agli stessi giudizi;
  • il termine entro il quale l’ente territoriale o il concessionario della riscossione trasmette ai debitori la comunicazione nella quale sono indicati l’ammontare complessivo delle somme dovute per la definizione agevolata, quello delle singole rate e la scadenza delle stesse.

Sugli interessi, con ben evidenziato dall’IFEL (vedi dossier sopra citato),

l’art. 17-bis non richiama il comma 223 della legge n. 197/2022, che prevede un tasso di interesse del 2 per cento annuo; il Comune potrà, quindi, applicare il medesimo tasso di interesse, che si applica comunque a decorrere dal giorno successivo alla scadenza della prima rata, oppure potrà applicare il tasso di interesse moratorio già regolamentato ai sensi dell’art. 1, comma 802, legge n. 160/2019.

Dunque, il tasso applicato dal Comune potrà essere anche superiore a quello del 2%. A oggi, al tasso di interesse legale è pari al 5% (va considerata anche la possibile maggiorazione di due punti ammessa dal citato comma 802).

Sul numero di rate, secondo l’IFEL, il mancato richiamo al comma 232, legge n. 197/2022, autorizza l’ente a prevedere un piano di rateazione della medesima durata delle cartelle (5 anni), oppure un piano di rateazione più corto o più lungo. Su questo passaggio, noi di Investire Oggi riteniamo sia molto improbabile che il Comune preveda meno delle 18 rate ammesse per la rottamazione delle cartelle.

Riassumendo..

  • Entro il 29 luglio, i Comuni possono decide di applicare la rottamazione delle ingiunzioni fiscali con ampia autonomia;
  • il tasso di interesse applicato dal Comune ai piani di rateazione potrà essere anche superiore a quello del 2%;
  • il Comune può prevedere un piano di rateazione della medesima durata ammessa per la rottamazione delle cartelle (5 anni), oppure un piano di rateazione più corto o più lungo.